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Mathera, il film di Invernizzi cattura Il cuore e l'anima di una città e dei suoi abitanti

Lo splendore e il mistero della capitale europea della cultura raccontati in un film evento che arriva nei cinema per tre giorni

21.01.2019 - Autore: Pierpaolo Festa
Matera come non si è mai vista sul grande schermo. La capitale europea della cultura per l'anno 2019 più volte è stata catturata dalla macchina da presa: spesso anche per fare da controfigura a Gerusalemme in film come Il vangelo secondo Matteo o La passione di Cristo. Adesso Matera torna al cinema come protagonista assoluta, nei panni di sé stessa: una città che non solo va guardata, ma va soprattutto ascoltata attraverso i racconti dei suoi abitanti. Questo è Mathera - L'ascolto dei sassi film che arriva nelle sale italiane per soli tre giorni, da 21 al 23 gennaio.

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Dietro la macchina da presa ritroviamo Francesco Invernizzi, che qualche mese fa aveva portato Bernini al cinema nello splendore del 4K. Per anni il "film su Matera” è stato il progetto che il regista ha tenuto nel cassetto in attesa del giorno in cui lo avrebbe realizzato. “In realtà non era chiuso in un cassetto, ma sulla mia scrivania. Come per dire che lo guardavo sempre – precisa il regista ai microfoni di Film.it – Tutti quanti pensiamo di conoscere Matera, ma la verità è che non la conosci finché non parli con chi ci vive. Io lo ho fatto, ho conosciuto la gente della città, le persone che vivono nei sassi e gli anziani del posto. Mi hanno raccontato le loro storie. E poi ho chiesto loro di raccontarmele ancora quando sarei tornato in città con la troupe”. 

 
La macchina da presa va alla ricerca del cuore di una delle tre città abitate più antiche del mondo, entrando nelle case della gente per fare luce sul suo momento di disgrazia, quando fu marchiata “vergogna d’Italia” a causa della povertà e della miseria delle condizioni di vita. E sul successivo momento di riscatto. Invernizzi mette in scena una riflessione sull’orgoglio di una piccola comunità che è riuscita a rialzarsi da sola. Nel farlo cerca anche di sviscerare la sacralità che abbraccia quei luoghi. Abbiamo chiesto al regista:
 
Non siamo dunque davanti a un ennesimo documentario sul posto del National Geographic.
Questa è Matera raccontata da Matera. Se fosse stato un film su Matera raccontata da un milanese allora si sarebbe esaurito presto. E la stessa cosa sarebbe successa se fosse stato un film sui vicoli della città. E invece Matera è un luogo dal fascino straordinario anche perché è popolato da persone disposte a condividere racconti straordinari. 

Da una parte ascoltiamo queste persone, dall’altra la voce fuori campo stabilisce immediatamente una certa tensione. Quella di un tono solenne.
La solennità è vera. Quella di ottomila anni di storia per la quale bisogna fermarsi a riflettere un attimo. Ma la solennità rappresenta anche il rispetto per questa comunità. Una città e i suoi cittadini che hanno passato momenti veramente difficili. Persone che però hanno sempre avuto l’orgoglio. Quando lo Stato è arrivato a dar loro casa e servizi, Matera non è stata passiva. Non ha chiesto altro. Sono state le persone a darsi da fare e sollevarsi da sole. E credo che tutto questo debba essere espresso da un tono solenne, nonostante il clima sia molto sorridente e scherzoso. 

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Si tratta di uno dei tesori d’Italia e allo stesso tempo di una città che non è invasa dal turismo di massa.  
E’ una città che parla al cuore. Non ha le bellezze di Firenze, ma ti coinvolge di più. A Matera non vai a fare il turista con la macchina fotografica in mano: è la gente che ti coinvolge. In alcune città il turismo è così invadente e poco rispettoso che gli abitanti finiscono per mostrare una certa freddezza. Matera invece il turismo lo vuole, ma si tratta di un turismo più sentimentale: questa è una città con ottomila anni di storia, un luogo che ha vissuto momenti di grazia e disgrazia. È una città per l’anima. A Matera si va per respirare la sana vita del sud. Ecco cos’è la spiritualità di questo posto. 

 
In pochi mesi ha presentato al cinema due film dedicati ai tesori d’Italia. Prima Bernini e adesso Mathera. È il momento d’oro di questo tipo di cinema?
L’arte sta diventando sempre più un argomento di discussione. Anche al bar! Siamo passati da argomenti come calcio, cucina e vino all’arte. Credo che stia diventando sempre di più un valore da discutere: le mostre aumentano e c’è più affluenza tanto nei musei quanto nei cinema quando viene proiettato un film che mostra l’arte. Oggi è a tutti gli effetti un argomento pop, non è più come quindici anni fa quando era riservata a tecnici e addetti ai lavori. Come accade con tutte le cose che hanno un certo successo, bisogna stare attenti che l’offerta sul mercato sia adeguata alla domanda. Questi film devono essere all’altezza della domanda, sia da un punto di vista narrativo che da un punto di vista tecnico. 

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Mathera - L'ascolto dei sassi è distribuito nei cinema da Magnitudo Film con Chili. Il film resterà nelle sale il 21, 22 e 23 gennaio.