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Maria by Callas, ultimo giorno per farsi travolgere dalla voce del soprano al cinema

Il regista Tom Volf viaggia nel tempo e ci racconta la verità su quel terribile incidente di Roma nel 1958

18.04.2018 - Autore: Pierpaolo Festa
Si alza il sipario. Maria Callas arriva sul palcoscenico. E ci fa dono della sua voce. D'un tratto ci troviamo nel passato, un balzo di sessant'anni indietro nel tempo, quando la Callas era acclamata da tutte le platee del mondo. Sembra quasi di sedere veramente davanti a lei mentre siamo avvolti dal buio della sala cinematografica: "Non è una cosa incredibile? - ci chiede Tom Volf, regista di Maria by Callas - Portarla al cinema era l'obiettivo più importante: il grande schermo è l'unico mezzo che ti avvicina il più possibile a rivivere quell'esperienza e ritrovare Maria Callas a teatro. Si sente un po' quella stessa elettricità". 



Maria by Callas è arrivato nei nostri cinema per soli tre giorni, da 16 al 18 aprile: sullo schermo è lo stesso soprano a raccontarci la sua storia. Per due ore siamo di nuovo in sua compagnia mentre davanti ai nostri occhi scorrono immagini inedite, fotografie, filmini in super 8, registrazioni private, lettere, rari filmati d’archivio e dietro le quinte degli spettacoli mostrati per la prima volta a colori. Ma non chiamatelo documentario. "Per me è un film a tutti gli effetti - precisa Volf - Il mio approccio è stato quello di girare un film non di fare una semplice produzione d'archivio". 

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Contrariamente a quanto si possa pensare, Volf era tutt'altro che un fan dell'opera. Fino al giorno in cui si è innamorato della Callas. All'istante.  "E' stato destino - ci racconta - E' veramente come quando ci si innamora. Sentivo che questa era una storia incredibile da raccontare. E che doveva essere raccontata dalla sua voce. Nessuna voce narrante, nessun commento. Nessune intrusioni. Ci sono tanti documentari su Maria Callas, ma una cosa come questa non era mai stata fatta prima. All'inizio ho parlato con i suoi amici che hanno condiviso con me molti ricordi. La seconda fase è stata invece 'inseguirla' scovando gli archivi in giro per il mondo. Mettere insieme i pezzi per questo film è stato come vivere una grande avventura". 
 
Volf non ha dubbi: "Abbiamo a che fare con due persone: c'è Maria la donna, e c'è Callas l'artista". Come approcciarsi dunque a un progetto e descrivere queste due nature mantenendo il rispetto, la verità e schivando i gossip? "Ho cercato il più possibile di mettermi nei suoi panni e raggiungere quell'obiettività attraverso la sua verità. Alla fine scopriamo che ci sono molte storie false che si raccontano sul suo conto. L'incidente di Roma prima di tutto. Il film mostra la verità di quell'evento. Una verità tenuta nascosta per molti anni". 
 
L'evento di Roma a cui si riferisce Volf è il famigerato incidente del 1958, un momento che secondo molti avrebbe rovinato la carriera alla cantante in maniera irreversibile. La Callas, colpita da bronchite, ha cancellato la performance di Norma alla fine del primo atto, evitando di ripresentarsi in scena dopo la pausa. Fu accusata dalle autorità e massacrata dalla stampa, marchiata come "diva capricciosa". "Non è andata così - racconta Volf - L'incidente di Roma è stato devastante per lei. Sono riuscito a raccogliere tutti i suoi appunti relativi a quel giorno. La Callas ha  raccontato tutto quello che è successo quella notte, minuto per minuto. Erano tantissime pagine. Nel film sentiamo la voce di Anna Bonaiuto che legge le parole scritte da Maria. Scopriamo che quel giorno la Callas si è svegliata con il raffreddore. Lo aveva preso un paio di giorni prima. La mattina della performance era senza voce. A quel punto ha cercato di fare tutto il possibile per ritrovarla, prendendo anche le medicine. Su quel palco l'hanno praticamente trascinata. Come se l'avessero spinta in prima linea. Alla fine del primo atto non aveva più voce. Norma è una parte difficilissima e Maria non era più in grado di cantarla. Per questo ha cancellato la performance. Tutti i giornali del mondo hanno iniziato a massacrarla. E' stata licenziata dall'opera di Roma. Cacciata. Odiata. Un odio scatenato dal fatto che nessuno di loro credeva fosse veramente malata. Tutti la vedevano come una diva che faceva i capricci. Una persona egoista a cui non andava di cantare. La verità è molto diversa da quello che è stato raccontato".



A sessant'anni esatti da quell'evento Carlo Fuortes, sovrintendente della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, ha chiesto ufficialmente scusa. Lo ha fatto in occasione della première del film: "Grazie a questo film abbiamo ristabilito la verità dietro a quell'evento drammatico. L'Opera di Roma ha ufficialmente chiesto scusa per quell'incidente, per averla spinta sul palco e non averla difesa con la stampa dopo tutto quello che è successo. Sono onorato ed è importantissimo che ci siamo riusciti con il cinema". 
 
Maria by Callas è distribuito nei cinema da Lucky Red