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Il ritorno di Mad Max: le macchine dell'apocalisse importanti quanto Charlize Theron

A 30 anni dall'ultimo film, lo scenografo racconta le difficoltà di girare nel deserto e di affrontare il peso delle nuove tecnologie

28.04.2015 - Autore: Pierpaolo Festa
150 veicoli a disposizione, un esercito su quattro ruote che sfreccia impetuoso nel deserto della Namibia, scenario al futuro post-apocalittico del nuovo Mad Max. La saga ritorna al cinema con Fury Road, senza dubbio il blockbuster più atteso della stagione cinematografica. Un'operazione nostalgica ma allo stesso tempo in grado di traghettare il personaggio che fu di Mel Gibson (oggi interpretato da Tom Hardy affiancato da Charlize Theron) nel cinema del ventunesimo secolo.  

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"Le macchine che abbiamo in scena sono importanti quanto i personaggi in carne e ossa, le abbiamo trattate come qualsiasi altro attore - afferma Colin Gibson, responsabile del production design di Mad Max: Fury Road - Avevano anche loro un ruolo da interpretare e dovevano essere credibili nel mondo che abbiamo creato per il film. Ne abbiamo portate sul set 150, modificate, ri-assemblate. Alla fine abbiamo creato 88 personaggi". 
 
La prima domanda che viene in mente è: quali sono le prime sfide da affrontare quando si gira nel deserto della Namibia? 
Il deserto e il clima che ci ha accolti hanno causato una serie di problemi logistici immediati: faceva un caldo da morire e noi dovevamo proteggere le macchine e i loro motori, rivestire le sospensioni e controllare che il sistema di ventilazione non si bloccasse. Per non parlare di polvere e sabbia che ci ricoprivano in ogni momento.  
 
Il primo Mad Max è arrivato alla fine degli anni Settanta. Oggi la saga torna trent'anni dopo l'ultimo film. L'estetica però è ancora legata alle sue origini, in altre parole quanto è complicato mantenere quel senso estetico degli anni Settanta in un film di oggi? 
Questi veicoli hanno una certa classe che li rende senza tempo. Succede soprattutto con le macchine quelli più grosse. È vero, Mad Max è arrivato alla fine degli anni Settanta e volevamo usare questo concetto come punto di partenza. Eppure il futuro del film è in caduta libera verso una specie di passato, un nuovo feudalesimo. Così giustifichiamo il look delle macchine: c'è la guerra e se vai a combattere allora vuoi un metallo pesante di Detroit piuttosto che fibra di carbonio. La seconda ragione è legata alla contrapposizione analogico/digitale: in pratica vuoi qualcosa con le palle, un veicolo di cui tu possa sentire il controllo immediato senza passare da tutti quei computer di bordo. Ovviamente, in un mondo in rovina non riesco a immaginare una Corolla in mezzo al deserto! 

 
Uno dei veicoli del film è chiamato People Eater (letteralmente: "Mangiapersone") e sembra che il telaio sia quello di una Mercedes...
E' stata un'idea di George Miller che ha immaginato il People Eater come un camion che rappresentasse la forza militare. Una torre orizzontale su una base più larga. un veicolo che si guida per uccidere. Doveva essere enorme. Per costruirlo abbiamo trovato una compagnia di auto a noleggio per matrimoni, una società in chiusura che ci ha venduto un paio di Mercedes a prezzo stracciato. Quelle sono diventate "il mangiapersone". La cosa più bella è che abbiamo usato anche un maggiolino della Volkswagen che facciamo correre insieme al "mangiapersone", paragonandolo un po' ai pesci che nuotano con gli squali per partecipare al loro banchetto e mangiare i resti. 
 
Ovviamente c'è anche l'Interceptor, la Ford Falcon di Mad Max, un veicolo iconico. Come lo avete riportato in vita?
Apriamo il film proprio con quella macchina, in quello che resta del mondo di Mad Max, e ne vediamo gli ultimi momenti leggendari, pronta a passare il testimone. Ma non temete, quella macchina torna sempre, ricostruita e armata per seminare distruzione.  
 
È per questo che in diverse scene vediamo Max Max su una specie di trattore per fattorie? 
Anche per questo. Abbiamo pensato al trattore come a un mezzo pesante in grado di fare più di 60 km all'ora e tenere testa agli altri veicoli, scatenandosi. Quel trattore è come uno squalo: ha una bocca enorme ed è corazzato. 

 
Per finire ho un'ultima curiosità. Parliamo un momento del tizio che suona la chitarra di fuoco che vediamo anche nel trailer del film... 
Quello è il Doof Wagon. L'esercito dei saccheggiatori ha bisogno di qualcuno che li accompagni in guerra. Nelle battaglie c'è sempre il tizio che suona il tamburo, no? Ecco, George Miller lo ha immaginato così, in grande stile. Un uomo che accompagna il suo esercito verso la morte intrattenendolo con un concerto rock a tutta velocità su un terreno insanguinato. 

Mad Max: Fury Road, in uscita il 14 maggio, è distribuito da Warner Bros. 

Per saperne di più

Guardate il trailer