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IL MONDO SECONDO OLIVER STONE
"I media rappresentano sostanzialmente la superficie degli eventi: una certa dose di eventi viene sputata fuori ogni giorno. Vediamo chi ha ucciso chi, chi è andato dove, che rivoluzione è accaduta e che sommosse si sono sviluppate nei quattro angoli del pianeta"

12.04.2007 - Autore: Piero Muscarà & Eleonora Zamparutti
Quest\'intervista è stata realizzata nel 1994 a Londra. Una data che oggi sembra lontana nel tempo, ma che dalle parole di Oliver Stone, il più radicale forse degli autori cinematografici americani contemporanei, resta vivida e a nostro avviso ancora per molti versi illuminante. Le prospettive, i giudizi che esprime Stone sono spesso duri, disarmanti. Il quadro che dipinge è fosco o così può apparire. Al contrario Stone rimane, nei ricordi di chi ha raccolto quest\'intervista, un uomo non solo provocatorio ed intelligente, ma anche umanamente interessante. Divertente.
Il motivo che ci spinge a pubblicare, dopo così tanto tempo quest\'intervista, è anche un altro. Volevavo dimostrare ai nostri lettori, e speriamo di esserci riusciti, che il contenuto, quello vero, le buone interviste non hanno tempo. Permangono. Sono oggetti preziosi come i pensieri che esprimono.
In diversi suoi film lei affronta la questione di come i media generaro e disseminano le notizie. Il suo approccio mi pare radicale...
\"E\' un problema che credo sia particolarmente importante in America. I media nel mio paese tendono a rendere superficiale, a semplificare e a tribalizzare ogni argomento. Cercano la battuta facile, per ottenere l\'attenzione del pubblico. Tutto questo accade perchè i media sono immersi in uno scenario fortemente competitivo. Le informazioni si confondono con l\'intrattenimento, ancora una volta a causa della competizione e della pressione che viene dagli investitori pubblicitari che vogliono essere soddisfatti dei risultati di audience. La storia televisiva recente è ricca di esempi di spettacolarizzazione di non eventi\"
Cosa sono dunque i media secondo Oliver Stone ?
\"I media rappresentano sostanzialmente la superficie degli eventi: una certa dose di eventi viene sputata fuori ogni giorno. Vediamo chi ha ucciso chi, chi è andato dove, che rivoluzione è accaduta e che sommosse si sono sviluppate nei quattro angoli del pianeta. Tutto rimanendo assolutamente ad un livello superficiale. Se cerchi approfondimento ne troverai poco. I media che io chiamo \'penetrativi\' sono forme di informazione di approfondimento che decodificano i significati oltre la lista degli avvenimenti superficiali. Sono rari perchè hanno bisogno di tempo, studio e ricerca per essere completati. Probabilmente non sono neppure una forma di comunicazione ideale per la televisione, ma sono prodotti di informazione che bisogna leggere per capire..\"
Anche la televisione ha i suoi momenti di approfondimento. Pensi ad esempio ai talk show...
\"Vale per tutti la stessa regola. Creano finti dibattiti con un metodo quasi scientifico. Mettono una persona \'nera\' e una persona \'bianca\' faccia a faccia e le fanno combattere tra loro. Le discussioni in televisione sono spesso false, le rivalità sono fasulle. E\' come un incontro di wrestling. I talk show sono realizzati per attrarre l\'attenzione dei telespettatori, per alzare il volume dei punti di share. Non sono fatti con l\'obiettivo di dire qualcosa. Non cercano l\'analisi\"
Che potere hanno i media sul pubblico ?
\"Sebbene siano così superficiali i media hanno un impatto determinante nelle scelte politiche del pubblico. Spesso, sfortunatamente, la superficialità guida la stessa politica. Gli Stati Uniti sono uno strano paese. Se non è OJ Simpsons, sono i narcotrafficanti o è la Corea del Nord. In parole povere: abbiamo bisogno di un buono e di un cattivo su base settimanale per costruire una storia forte, perche le storie forti tirano e fanno incassare denaro\"