Non si tratta di una super-eroina, ma di una vera donna matura nonostante la giovane età. “La grandezza del suo personaggio è rappresentata dalla verità. Katniss Everdeen è un vero essere umano, un personaggio con cui sia le ragazze che i ragazzi possono identificarsi”. Parola di Francis Lawrence, regista di Hunger Games: La ragazza di fuoco (qui la recensione), che in passato si è dedicato a raccontare icone di alpha men come Will Smith in Io sono leggenda o uomini misteriosi a sfondo horror come Keanu Reeves in Constantine.
Il regista non ha ereditato soltanto il secondo capitolo della saga tratta dai libri della Collins: sarà infatti lui a firmare anche il terzo e il quarto capitolo per il grande schermo. Un adattamento de Il canto della rivolta declinato in due film secondo le nuove logiche di mercato Hollywoodiane (è gà successo sia con Harry Potter che con Twilight). “Non ero spaventato dal successo del primo film – ci racconta Lawrence – Mi innervosiva il pensiero di ereditare una saga con attori che non avevo scelto io e che si erano già affidati a un altro regista. Ricordo ancora l'ansia quando li ho dovuti chiamare tutti al telefono, prima di conoscerci. D'altra parte mi incoraggiava il fatto che i libri avessero tutti questi fan. Dunque potevo avere la certezza che tutti loro sarebbero venuti a vedere il film”.
Francis come spieghi il segreto del successo di Hunger Games?
Si tratta di personaggi iconici. È tutto merito della scrittrice: Suzanne Collins ha fatto un lavoro incredibile descrivendo le ragioni primarie di Katniss, la cui missione principale è proteggere la sua famiglia. Ha scritto una storia importante sulle conseguenze della guerra e della violenza. Lo ha fatto per i teenager rivolendosi a loro come se fossero adulti. E non si è trattenuta mai, creando grandi emozioni ma mostrando anche il sangue. Il mondo che ha creato tratta tanti aspetti presenti anche nella nostra società: il totalitarismo, lo sfruttamento e il consumo della celebrità, gli scempi dei media, la violenza e i suoi danni. E da questo film anche la sindrome da stress post-traumatico, che attanaglia Katniss dopo le sue esperienze nel primo capitolo della saga.
Parliamo dunque di come si è evoluto il tuo lavoro con Jennifer Lawrence, da La ragazza di fuoco a Il canto della rivolta. Quanto è già diventata la Katniss del terzo libro?
Jennifer capisce perfettamente il personaggio di Katniss. Quindi ha aiutato tanto anche me. Stiamo lavorando tanto insieme per non lasciarci sfuggire le dinamiche di alcune scene del Canto della rivolta, dove la vediamo travolta da diversi sentimenti. Ne La ragazza di fuoco trovate Katniss terrorizzata dal suo passato. Nel terzo e nel quarto film, invece, per certi versi sarà anche peggio.
Avete già cominciato le riprese del Canto della rivolta, quanto è complicato dividerlo in due capitoli e dunque girare due sequel back-to-back?
La verità è che li tratto come un unico grande film. E di tanto in tanto sono al telefono con Suzanne Collins. Abbiamo cominciato a preparare Il canto della rivolta già durante la fase di montaggio de La ragazza di fuoco. Dunque è la velocità a rendere complesso il tutto. Il rischio sarebbe quello di perdere il tono con tutte quelle sequenze da realizzare.
Quando finirete le riprese dei nuovi film? E, contrariamente alla tendenza dei blockbuster, questo non lo state girando in 3D, come mai?
Siamo impegnati sul set da ormai cinque settimane. Ne abbiamo altre venticinque per completare le riprese. Sul 3D, in realtà, stiamo ancora dibattendo: di sicuro non li giriamo in 3D, poi si vedrà se li convertiremo o no. La paura è quella di esaltare la violenza in scena, invece di raggiungere lo scopo opposto.
Hunger Games: La ragazza di fuoco è distribuito dalla Universal Pictures. La prima parte de Il canto della rivolta arriverà sugli schermi dal 20 novembre 2014. Il capitolo finale, invece, è atteso per la fine del 2015.
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29.11.2013 - Autore: Pierpaolo Festa