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Faenza ritorna con Copkiller in DVD: "Il mio film 'maledetto' con Johnny Rotten"

Il thriller con Harvey Keitel è l'unico film interpretato dal cantante dei Sex Pistols. Dopo trent'anni arriva in Home Video

Copkiller

13.05.2015 - Autore: Pierpaolo Festa
Copkiller - L'assassino dei poliziotti è uscito nei cinema più di trent'anni fa, nel 1983, passando alla storia come l'unico film a cui John Lydon, meglio conosciuto come Johnny Rotten, voce dei Sex Pistols, abbia mai preso parte. Il thriller è interpretato anche da Harvey Keitel nei panni di un poliziotto omosessuale sulle tracce di un serial killer che ha ucciso sei dei suoi colleghi. L'indagine va avanti finché uno strano ragazzo (Rotten) si consegna al poliziotto dicendo di essere lui il killer. Nel dubbio il protagonista sequestra il giovane, torturandolo, ma entrando anche in un pericoloso gioco di manipolazioni psicologiche.

Il film è stato diretto da Roberto Faenza, che lo ha ripresentato nel corso di Univision, memorie del cinema e visioni del futuro, evento promosso da UNIVIDEO, Unione Italiana Editoria Audiovisiva - Media digitali e online tenuto in questi giorni tra Roma e Milano. "Copkiller esce solo adesso perché i diritti italiani non erano liberi prima, adesso sono tornati nostri - afferma il regista - Direi che è un thriller molto atteso anche da una nuova generazione di spettatori, proprio perché attorno al progetto c'è questa fama di film maledetto che non era possibile vedere. È una bella cosa".



Parliamo subito del lavoro svolto con Johnny Rotten. Come è riuscito ad averlo nel suo film? E quanto è stata dura lavorare insieme a lui?
Mi fu proposto da una grande casting director. Ovviamente avevo sentito parlare di questo ragazzo per la fama dei Sex Pistols. Immaginavo che sarebbe stato difficile da gestire, all'epoca era appena morto Sid Vicious e temevo che lavorare con Johnny sarebbe stato tutt'altro che facile. Lui invece era interessato a questo ruolo anche perché il personaggio gli somigliava molto per certi versi: anche Johnny era un solitario e infatti viveva chiuso in una stanza a guardare la TV. Nessuno però voleva assicurarlo perché ritenevano che alcool e droga sarebbero stati un rischio. Nella realtà ha dimostrato di essere il più professionista di tutti. Non abbiamo avuto alcun problema con Johnny Rotten.

Come mai non è più tornato a recitare dopo Copkiller?
L'unica cosa che so è che questa è una delle ragioni che aggiunge uno strato di eccezionalità al mio film: come se Copkiller avesse quasi una mitologia per essere stato il solo film che Johnny Rotten ha interpretato. Subito dopo fu contattato da tanti registi, ho sentito dire che perfino Scorsese lo voleva in un suo film e che lui gli ha detto di no!



Spesso il film viene messo a confronto con Il cattivo tenente di Abel Ferrara, anche per la presenza di Harvey Keitel in entrambi, sempre nel ruolo del duro poliziotto. Quanto sono vicini i due film?
Ti racconto questa: una sera, vent'anni dopo che avevo realizzato Copkiller, accendo la TV e vedo Harvey nei panni di un poliziotto. Pensavo fosse il mio film, c'era perfino una scena identica con Harvey che legava un tizio e lo torturava. Ma in realtà era Il cattivo tenente. È stato Abel Ferrara a dire di essersi ispirato al mio film, e di questo sono molto contento.

Quali sono i suoi ricordi sul set con Keitel?
Con Harvey non è stato affatto facile, perché lui è un "fondamentalista dell'Actor's Studio", uno di quegli attori convinti che il ruolo devi viverlo. All'epoca ha passato diversi mesi insieme ai poliziotti di New York per vivere come loro; sul set ricordo che voleva la pistola sempre con il colpo in canna, "altrimenti non mi sento un poliziotto", diceva. Ecco gestire Harvey è stato duro, lui era molto più difficile di Johnny Rotten. Come se si fossero invertiti i ruoli.

Copkiller - L'assassino dei poliziotti è disponibile in DVD da Cecchi Gori.

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