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Da Vinci's Demons, i protagonisti raccontano la loro ricerca senza confini

Tom Riley, Blake Ritson & Co. svelano il dietro le quinte della serie firmata David Goyer.

Da Vinci's Demons 2

07.04.2014 - Autore: Mattia Pasquini, da New York
Leonardo e Riario, Lucrezia e Ima, un poker d'assi che sara' al centro della nuova stagione di Da Vinci's Demons, serie creata da David Goyer - sceneggiatore di The Dark Knight Rises e L'Uomo d'acciaio - che si appresta a inaugurare una nuova annata molto promettente…

Abbiamo incontrato i rispettivi interpreti (Tom Riley e Blake Ritson, Laura Haddock e Carolina Guerra) in un assolato attico di New York per cercare di saperne di piu' e le sorprese non sono mancate. Le stesse delle quali a breve tutti potranno godere su Fox a partire dal 7 aprile 2014 e per dieci settimane.



Un lungo inseguimento che portera' un giovanissimo Leonardo Da Vinci e la sua nemesi, il Conte Girolamo Riario, crudele e insieme nipote fedele del Papa Sisto IV, molto lontani da Firenze, come conferma Tom Riley: "Siamo andati ovunque con il nostro viaggio, oltre i confini italiani; ma anche a livello emotivo. Il cambiamento più grande è stato quello del Nuovo Mondo, dove io, Blake e Carolina arriveremo; oltre a toccare anche altre citta' italiane come Genova, Napoli e Roma".

Una espansione notevole per la serie, dopo le prime otto puntate dell'anno scorso, ma non solo per la serie. "Tutti quanti ci troveremo a spingere in avanti i limiti della nostra 'zona di sicurezza' - conferma Blake Ritson, l'intrigante 'Villain' - fino quasi a raggiungere un punto di rottura fisico e spirituale, all'avvicinarci a un dark side dalle molte forme". "Sara' una corsa al di la' dell'Atlantico. E saremo costretti a stringere delle alleanze anche scomode che promettono di rivelare interessanti retroscena", aggiunge, con l'intenzione di chiarire le idee al pubblico. O solo di invogliarlo ulteriormente a scoprire di cosa si parli.

"Si, forse e' la parte piu' interessante della nuova stagione - si unisce al coro Riley, chiarendo qualcosa - ed e' un merito di David (Goyer) che ha saputo creare situazioni inaspettate a partire dalla creazione e dalla rottura delle relazioni tra i personaggi; che ci permetteranno di conoscere molto di piu' degli stessi. Molto piu' di quello che si aspetti il pubblico".

"Una bella galleria di nuovi personaggi", a quel che sembra, nella quale non saranno certo indifferenti le bellezze delle due protagoniste, pronte a presentarsi, in anteprima intanto. In primis Carolina Guerra, l'interprete di "Imacama, che in antica lingua quechua significa 'dove nasce la potenza'… Una donna molto potente, infatti, a livello spirituale - ci racconta la colombiana - con la principale preoccupazione di proteggere il proprio popolo, i figli del sole - come si chiamavano nell'Impero Inca - dalla minaccia dell'uomo bianco, della quale sembra la sola consapevole. Ma lei deve proteggerli anche con il Libro delle Lamine, che tutti stanno cercando e del quale anche lei ha bisogno. Al punto di stringere strane alleanze con loro, per cercare di sfruttarne l'aiuto evitando i rischi".
"Per me e' stata l'occasione per tornare indietro nel tempo, di sette anni, a qualcosa che ha reso Lucrezia quello che e' ora - racconta l'interprete della donna contesa tra Da Vinci e il Magnifico. - E' stato interessante finalmente poter chiarire le sue emozioni; senza gistitficarle, ma almeno potendone avere una consapevolezza vera e profonda". "I personaggi maschili erano splendidi - aggiunge la bionda Laura Haddock parlando del lavoro di Goyer - ma nella prima stagione eravano solo in tre donne, ed e' stato bello leggere che nello script ci fossero altri personaggi femminili, forti. Questo ha dato un bell'equilibrio alla serie, anche nelle differenze nella scrittura dei personaggi".

Aspettiamoci dunque "uno scavo, episodio dopo episodio, per tutti personaggi durante il viaggio creato da David" in una nuova serie che, "per quanto possa sembrare un cliche', davvero ha permesso di ampliare lo sguardo su tutti i protagonisti e gli eventi della stagione iniziale". Sono concordi Riley e Ritson su questo punto, come anche nello scherzare su una esperienza che li ha uniti ancora di piu'. Grazie anche ai tanti ricordi che porteranno con loro dal set. Dalle scene acquatiche e subacquee - tante, troppe forse (visto come ne parla il buon Blake: "Tutta la serie ruota intorno all'essere bagnati. Immaginate ogni possibile situazione in cui potessimo essere bagnati, c'e' stata. Stiamo ancora strizzando acqua dai nostri vestiti!") - alle invenzioni che caratterizzano il protagonista, il cui interprete ammette come fosse "impossibile farne a meno, la gente adora i giocattoli!". "Ne avremo ancora", aggiunge in merito, "almeno una mezza dozzina nella seconda serie direi. Ed e' interessante anche perche' Leonardo non necessariamente costruiva le macchine che fondamentalmente disegnava e progettava, ma solo per il fatto di averlo potuto fare, l'abbiamo scritto!". "Un lavoro splendido fatto dai ragazzi del set nel cotruirle fattivamente", ci tiene a evidenziare Ritson, che ammette: "Passavo minuti toccandole e sorprendendomi che l'avessero davvero fatto davvero, con tanta precisione e attenzione ai dettagli. Di fatto ci hanno aiutato anche nella recitazione".

Ma la parentesi scherzosa - nella quale Tom arriva a rivelare che per la prossima serie "andremo nello spazio" e che in questa "ci sara' una morte molto importante" - lascia il passo alle riflessioni conclusive dei due antagonisti. Di Tom Riley, sulla sete di conoscenza e i suoi rischi: "David era affascinato da fino a dove possa portare la sete di conoscenza e cosa ciascuno farebbe con la conoscenza acquisita. Siuramente per Leonardo la ricerca in se e' piu' importante di qualsiasi altra cosa e anche la sua ricerca del libro delle lamine e' una ricerca di risposte. Ma anche per lui, come per Ima e Riario e' soprattutto uno strumento per cambiare le cose, acnhe se ciascuno vuole farlo in modo diverso e ha un diversa sete di conoscenza". Ma anche di Blake Ritson, che aggiunge qualcosa alle aspettative del pubblico sullo scontro tra i due: "Ho amato l'alleanza tra Riario e Da Vinci, uniti da una ricerca molto simile, eppure provenienti da angolazioni completamente diverse a livello ideologico. Anche perche' i due imparano qualcosa l'uno dall'altro…".
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