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13 minuti di applausi per Il traditore a Cannes. Bellocchio: "Buscetta non un eroe, ma un uomo coraggioso"

Il regista e Pierfrancesco Favino presentano l'unico film italiano in Concorso sulla Croisette

24.05.2019 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes
Cannes - È stato un processo di fascinazione progressivo quello vissuto da Marco Bellocchio a cui è servito un po’ di tempo prima di accettare di girare il film su Tommaso Buscetta. A guidarlo in questa impresa è stato il coraggio del mafioso pentito: “Non era un eroe – dichiara il regista a Cannes, dove il suo è l’unico film italiano in Concorso – ma era un uomo coraggioso. Il coraggio è una qualità. Io forse non ne ho tanto, ecco perché mi affascina quest'uomo che rischia la propria vita e la difende. Difende la sua famiglia e i suoi figli. Difende anche la sua tradizione, è un traditore un po' conservatore. Non è uno che pensa di cambiare il mondo. Vuole però difendere il suo passato”. 

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Allo stesso tempo c'era anche un qualcosa di veramente italiano nel personaggio di Buscetta: “Era un uomo ignorante, non si vergognava di esserlo. Ma amava la vita. E' un personaggio molto italiano: tradiva la moglie, pure amandola. E in questo senso è molto normale. Era uno che aveva una grande personalità. Tutti quelli che lo hanno conosciuto hanno ammesso di essere rimasti affascinati da lui". Gli fa eco Pierfrancesco Favino che nel film offre la performance della sua carriera: "Non c'è una persona che non sia rimasta affascinata da Buscetta. Biagi e Buscetta si telefonavano ogni Natale!". 
 
Il traditore osserva il suo protagonista al centro del "palcoscenico" nel corso di diverse udienze. Nel film è somiglia quasi a un vecchio attore che ad ogni processo deve dare una replica del suo spettacolo: “La preoccupazione è stata quella di non fare un film convenzionale - continua Bellocchio - Allo stesso tempo sentivo che era necessario fare un film popolare e raccontarlo nella sua semplicità. Poi c'è quell'altro aspetto che non riguarda tutto il film: la teatralità. Una teatralità difensiva da parte di coloro che appartenevano alla mafia. Volevano in qualche modo che il grande processo fallisse. Buscetta si contrappone a queti con una sua teatralità. Nel confronto con Calò sono come due attori che recitano ruoli diversi”. 

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Favino parla del rapporto di stima tra il pentito e Giovanni Falcone, ma non accetta la parola 'amicizia': "Non credo fossero amici. Credo invece che Falcone sia stato l'unico che è riuscito a manipolarlo. Come Buscetta, anche Falcone crede nella realtà del proprio sogno. Ed è disposto ad arrivare fino in fondo. Sono da parti opposte. Tra loro non c'era amicizia, ma c'era tanto rispetto siciliano. Un qualcosa che ha tutt'altro significato ed è comprensibile solo ai siciliani". 
 
Il traditore ha ricevuto tredici minuti di applausi alla fine della proiezione ufficiale a Cannes. E' un ottimo momento per il cinema italiano? Risponde Bellocchio, a 79 anni energico come sempre: "Non lo so. Ma spero soltanto di poter continuare a fare altri bei film". 
 
Il traditore è distribuito nei cinema da 01 Distribution. 

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