
Watchmen, dieci ragioni per festeggiarne i dieci anni

Watchmen, dieci anni dopo

1. L'unico adattamento possibile
Un adattamento di Watchmen era stato messo in cantiere già nel 1986, poco dopo l'uscita del fumetto DC. Alla regia, negli anni, si sono avvicendati Terry Gilliam, David Hayter e Darren Aronofsky. Per molto tempo si pensò che fosse irrealizzabile. Troppo complessa la storia, troppo lunga per poter essere sintetizzata in un film. E soprattutto gli effetti speciali richiesti non erano ancora all'altezza. Nel 2009, Zack Snyder ha dunque compiuto un mezzo miracolo: non solo è riuscito a includere praticamente tutto il fumetto (nella versione di tre ore, quella che va vista), ma ha anche azzeccato perfettamente le figure di Rorschach (Jackie Earle Haley) e Dr. Manhattan (Billy Crudup), le più difficili.

2. Vietato ai minori
Pochissimi sono i film americani di supereroi ad aver ricevuto il divieto R, “Restricted”, cioè il divieto ai minori di 17 anni non accompagnati. Quello che permette di osare con linguaggio, sesso e violenza. Necessario per non mitigare il tono adulto del fumetto. Zack Snyder vinse una sfida: far approvare alla Warner un film di supereroi di tre ore, vietato ai minori e per nulla rassicurante. Già questo è da considerare un trionfo. Anche di fronte al mezzo flop del film, che incassò 185 milioni contro un budget di 130.

3. Una riflessione sul cinema di supereroi

4. L'amore per i costumi

5. Il cast

6. Un fumetto come un romanzo

7. Gli effetti speciali

8. Un mondo complesso

9. I racconti del vascello nero

10. Un grandissimo finale
Il finale del film Watchmen è persino migliore di quello del fumetto. Chi lo avrebbe mai detto! Non certo Alan Moore, che non ne vuole sapere nulla del film. Snyder ebbe la giusta idea di cambiare il finale per renderlo interessante anche ai lettori del fumetto. Il risultato è incredibilmente coerente con la storia e più credibile ed efficace della trovata, pur bella, di Moore e Gibbons.