
Dieci attori che sapevano che i loro film sarebbero stati dei flop

Emilia Clarke - Terminator Genisys (2015)
Di solito, quando un attore accetta un ruolo, ci crede. Che poi il film possa sfuggire di mano a lui/lei, al regista o ai produttori, quello è un altro discorso. Ma tendenzialmente un attore arriva sul set con le migliori intenzioni. O, per lo meno, riesce a mantenere l'illusione che sia così per lungo tempo, e certamente durante il tour promozionale di un film.
Non sempre è così, però. Ci sono casi in cui un progetto non convince nemmeno chi deve prendervi parte. E spinge un attore a porsi la fatidica domanda: "Chi me lo ha fatto fare?". Ecco dieci casi...
Partiamo da Emilia Clarke, reduce dal finale di Game of Thrones e da un ruolo, quello di Daenerys Targaryen, che non si pentirà mai di aver accettato (mentre qualcun altro si pentirà di averlo rifiutato).
Al cinema l'abbiamo vista nel ruolo di Sarah Connor in Terminator Genisys, un film diretto, per altro, da un veterano di Game of Thrones come Alan Taylor. Genisys fu un flop di pubblico e critica e, a quanto pare, Clarke lo aveva già capito dall'esperienza sul set. Parlando di Taylor, ha detto a Vanity Fair: "Non era il regista che ricordavo. Non si è divertito. Nessuno si è divertito". E ha aggiunto di essere lieta del fatto che non le avrebbero chiesto di fare il bis in un sequel.
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Michael Fassbender - Assassin's Creed (2016)

Colin Farrell - Miami Vice (2006)
Col passare degli anni, Miami Vice di Michael Mann è stato (giustamente) rivalutato come uno dei film migliori del regista. Ma all'epoca non ricevette tanto amore da parte di critica e pubblico. Persino Colin Farrell, co-protagonista insieme a Jamie Foxx nel ruolo che fu di Don Johnson nella serie, lo ha criticato aspramente. "Ho sempre pensato che fosse tutto stile e niente sostanza, e accetto una bella porzione di responsabilità", ha detto l'attore a Total Film.

Jamie Lee Curtis - Virus (1999)
Alieni cattivi e mostruosità varie a bordo di una nave. Sulla carta la ricetta per un po' di sano divertimento senza pretese. Eppure Jamie Lee Curtis, che di horror se ne intende avendo iniziato la carriera in Halloween di John Carpenter, non ha mai nascosto di aver capito che Virus non sarebbe stato un film memorabile sin dal primo giorno sul set. "Forse è stata l'unica volta in cui sapevo che c'era qualcosa di storto e che non avrei potuto farci niente", ha detto a WENN. "Ci sono stati brutti film che hanno avuto grande successo e grandi film che hanno fatto flop, per cui non si può mai sapere". Purtroppo per lei non è stato il caso di Virus.

Channing Tatum - G.I. Joe - La nascita dei Cobra (2009)
Un altro che sapeva esattamente in cosa si era cacciato sin dall'inizio è Channing Tatum. A proposito di G.I. Joe - La nascita dei Cobra, durante una puntata di The Howard Stern Show ha detto: "Fui costretto a farlo. La sceneggiatura non era per niente buona... Non sapevo davvero se volevo essere G.I. Joe". Non a caso, nel sequel G.I. Joe - La vendetta, il suo Duke esce di scena all'inizio.

Sally Field - The Amazing Spider-Man (2012)
The Amazing Spider-Man, reboot della saga uscito nel 2012, fu da molti ritenuto superfluo. La memoria della trilogia di Sam Raimi era ancora fresca e l'opinione generale era che Sony avesse avuto troppa fretta nel rilanciare tutto con nuovi attori. Uno dei pochi lati positivi del film è la Zia May di Sally Field, figura materna perfetta e, a differenza della Rosemary Harris dei primi tre Spider-Man, un personaggio vero.
Eppure Field la pensa diversamente: "È dura trovare un personaggio tridimensionale nel film", ha dichiarato allo Howard Stern Show. Ammettendo di aver accettato la parte solo come favore verso la produttrice Laura Ziskin, scomparsa nel 2011. Field sapeva che sarebbe stato il suo ultimo film e volle aiutarla.

Ryan Reynolds - Lanterna Verde (2011)
Ryan Reynolds ha dimostrato grande autoironia, prendendo in giro se stesso e la sua scelta di partecipare a Lanterna Verde nei due Deadpool. Lanterna Verde non è il peggior film di supereroi mai fatto, ma in effetti non è memorabile e si capisce perché Reynolds, attore che a lungo a faticato a trovare un suo posto a Hollywood, si sia pentito di avervi preso parte: "Credo che nessuno avesse capito che film fosse", ha detto a Entertainment Weekly. "Cadde anche vittima del processo di Hollywood, per il quale prima si fa il poster, poi si sceglie la data di uscita e infine si scrive la sceneggiatura".

Charlize Theron - Trappola criminale (2000)
Anche una star come Charlize Theron ha fatto qualche passo falso in carriera. Eppure non si è pentita di aver partecipato a Trappola criminale, pur consapevole da subito che il film non sarebbe riuscito bene. Dopo tutto, a lei interessava solo una cosa: il regista. "Ho potuto lavorare con John Frankenheimer," ha detto a Esquire. "Non mentii a me stessa, lo feci per quello. L'attrice sapeva esattamente a cosa andava incontro: d'altra parte aveva letto lo script.

Dev Patel - L'ultimo dominatore dell'aria (2010)
M. Night Shyamalan non ha azzeccato molti film, negli ultimi anni. Ma L'ultimo dominatore dell'aria, tratto dalla serie animata Avatar - La leggenda di Aang, è certamente uno dei suoi peggiori. Lo pensa anche Dev Patel, interprete del villain Zuko: "È duro promuovere un film che non hai amato e in cui non credi davvero, e io mi sentivo in colpa", ha detto a The Guardian. "Mi dispiaceva di aver deluso i fan, perché anche io ero stato un grande fan dei cartoni da ragazzino".

Bill Murray - Garfield: Il film (2004)
La partecipazione di Bill Murray al film di Garfield è uno dei grandi misteri del cinema. Murray è molto schizzinoso circa i ruoli che sceglie, e sentirlo (in originale) doppiare un film così poco riuscito è davvero surreale. L'attore si è preso in giro in maniera esilarante in Benvenuti a Zombieland, dove, in punto di morte, cita Garfield come unico grande rimorso della sua vita.
Ma come è successo? Murray ha rivelato che fu tutto un grosso equivoco. Lo sceneggiatore del film si chiamava Joel Cohen e lui era convinto che si trattasse di Joel Coen dei fratelli Coen. Quando si ritrovò in sala doppiaggio e iniziò a leggere le sue battute, restò sbalordito: "Lavorai tutto il giorno e continuavo a ripetere, 'La battuta è questa? Beh, non la posso dire'". Fu solo dopo che ebbe visto il montaggio finale del film, che qualcuno gli spiegò la differenza tra i due Joel.