
Il protagonista non ha memoria, non ricorda nemmeno il suo nome. Frugando nell’auto, trova un revolver. Quello è soltanto l’inizio dei suoi problemi.
Sembra una via di mezzo tra “127 ore” e “L’uomo senza sonno”, eppure l’interessante premessa del film del canadese Michael Greenspan viene sprecata nel resto dell'esecuzione. Sono troppi i quaranta minuti di silenzio all’interno dell’auto, e altrettanto troppi i restati cinquanta minuti in cui vediamo il protagonista strisciare per trovare una via di fuga, accompagnato da un cane, tormentato dalla visione di una donna che gli aumenta i sensi di colpa e minacciato da uno sciacallo che si aggira per i boschi.

È un peccato che il regista scateni questa tensione con un’altrettanta dose di gas soporifero che nuoce all’attenzione dello spettatore. Quel che rimane è la performance di Brody, concentratissimo nell’offrirci una prova senza difetti (pare che l’attore abbia veramente dormito nei boschi per entrare meglio nel ruolo). Del resto, quell'uomo è lo stesso che ha vinto l'Oscar per l'immensa performance ne "Il pianista" di Polanski.
"Wrecked" è stato presentato al ventinovesimo Torino Film Festival, nella sezione Festa mobile: Figure nel Paesaggio. Vi invitiamo sul nostro speciale per saperne di più su Torino 29
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