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Quarto giorno al Torino Film Festival

Michael Nyman e Vitalij Kanevskij arrivano al TFF

Winter's Bone - Jennifer Lawrence

30.11.2010 - Autore: Andrea Volpe
Un grande artista, considerato un maestro nel suo campo, che prende la macchina da presa per filmare ciò che osserva nel mondo e rielaborare concettualmente un celebre film del passato: è questo il doppio progetto del pianista Michael Nyman, che oggi, martedì 30, alle 19.45 al Massimo 2, presenterà alcuni suoi cortometraggi “d’osservazione” e il lungo "Nyman with a Movie Camera", ricostruzione de "L’uomo con la macchina da presa" di Dziga Vertov con immagini d’archivio.

Altro grande ospite della giornata sarà finalmente Vitalij Kanevskij, personalità indipendente, poco prolifica, restia alle apparizioni pubbliche, che presenterà "Nous, les enfants du XX Siècle" (1993, Ambrosio 2, 19.45), sconvolgente documentario sulle nuove generazioni del dopo-URSS, ideale proseguimento del lavoro svolto sulla finzione con il dittico (imperdibile) "Sta’ fermo, muori e resuscita" (1989) e "Una vita indipendente" (1991).

Winter's Bone

Di giovinezza parlano, in fondo, anche altri film della giornata. Prima di tutto i due titoli in Concorso: il bellissimo giapponese "The Last Chestnuts" di Zhao Je (Massimo 1, 18.15), capolavoro di finezza dello sguardo e pudore della narrazione, storia di una vita spezzata e di un’altra alla ricerca di una speranza, e l’americano "Winter’s Bone" di Debra Granik (Ambrosio 1, 19.30), immersione nelle selvagge montagne del Missouri, dove una diciassettenne costretta a mantenere la famiglia si mette alla ricerca del padre e finisce coinvolta in un pericoloso giro di trafficanti e riti familiari da tribù primitive.

Poi, nella sezione Onde, il greco "In the Woods" di Angelos Frantzis (Massimo 3, 19.30), girato con una fotocamera digitale, slabbrato, incerto e profondissimo, a testimonianza di un approccio urgente verso la fisicità acerba dei tre giovani protagonisti, amanti dispersi in un bosco e in cerca di emozioni autentiche; e infine il primo dei tre programmi di Italiana.corti (Greenwich 1, 22.15), cinque cortometraggi di giovani registi italiani, due delle quali, Rossella Piccinino e Sarah Arnold, significativamente volate all’estero per realizzare i loro lavori.

L'angelo sterminatore

Un giovane diventato invece quasi grande, stando ai parametri di questo “paese per vecchi”, è Saverio Costanzo, che dopo il successo di "La solitudine dei numeri primi" arriva al Festival a presentare per Figli e amanti "L’angelo sterminatore" di Luis Buñuel (Massimo 3, 17), capolavoro del periodo messicano del regista, surrealista e antiborghese come solo il suo cinema sapeva essere. Da rivedere, certo, come naturalmente gli altri Huston della giornata.


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