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Populaire - la nostra recensione

Dopo The Artist, il cinema francese rende omaggio alla commedia americana degli anni Cinquanta

Populaire

11.11.2012 - Autore: Ludovica Sanfelice
Un po' come era successo con The Artist, il cinema francese torna ad ispirarsi a quello americano con Populaire, opera prima di Règis Roinsard, presentata Fuori Concorso al Festival di Marco Müller. In questo caso però lo sguardo cinéphile è rivolto alle commedie sentimentali degli anni Cinquanta in cui le schermaglie amorose si accendono sulla scintilla dell'emancipazione femminile, culturale prima che politica.

In un simile contesto Rose Pamphyle (Deborah François) lascia il piccolo villaggio della Normandia e un destino da silenziosa e composta casalinga, assecondando il desiderio di diventare una ragazza moderna. E nel 1958  non c'è niente di più moderno di una segretaria.

Populaire

Per questo Rose si presenta ad un colloquio per un posto in un'agenzia di assicurazioni. Qui l'impatto con il titolare, Louis Echard (Romain Duris), è disastroso, eppure la ragazza riesce a solleticare lo spirito agonistico dell'uomo dimostrandosi velocissima a battere a macchina. Patti chiari perciò: lui l'assumerà solo in cambio della sua disponibilità a partecipare a delle gare di dattilografia per cui la allenerà personalmente. Insegnandole prima di tutto a stare composta e ad usare tutte e dieci le dita.

E come in My fair lady il rapporto tra i due, illuminato dello spirito selvatico e puro della protagonista, crescerà fino a invertire i ruoli mentre procede spedito verso un bel lieto fine coi fiocchi.

Populaire Romain Duris Déborah François

L'operazione furbetta di pescare nella tradizione americana e decorarla con il french touch, diciamolo, ha già sconfinato nell'abuso. "Delizioso" è l'aggettivo che i francesi inseguono quando mettono in piedi questi omaggi moderni nel taglio e retrò nel sapore. Ed è difficile sottrarsi a simili lusinghe se la messa in scena, la fotografia, i costumi e la recitazione agiscono in maniera funzionale. Romain Duris è come sempre irresistibilmente agile nel saltellare sui tasti della commedia brillante, e, sullo schermo trova una compagna ideale in Déborah François che gioca la sua partita sbattendo ironicamente le ciglia a Audrey Hepburn. In un ruolo secondario si muove anche la Bérénice Bejo di The Artist. Ammiccamenti su ammiccamenti...

Populaire (e va bene!) è insomma delizioso soprattutto per l'idea originale di costruire una parabola sportiva sulla dattilografia. Dopo un inizio accattivante fin dai titoli di testa, tuttavia, la mancanza di sintesi finisce per appesantire il ritmo nella seconda parte.

Quel vecchio lupo di Harvey Wenstein comunque ha già acquistato il film.