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Paul Verhoeven

Note biografiche dei componenti della Giuria internazionale della 64ma Mostra di Venezia.

Paul Verhoeven

27.07.2007 - Autore: La redazione
Nato ad Amsterdam, Olanda, nel 1938, Paul Verhoeven è uno dei più coraggiosi ed innovativi autori del panorama cinematografico mondiale. Regista di quattro dei più importanti film olandesi, ha anche lavorato a lungo ad Hollywood, influenzando profondamente i codici di genere. La sua opera, ampiamente conosciuta presso il pubblico internazionale, va da Basic Instinct e Robocop ad Atto di forza (Total Recall) e Starship Troopers. Per quanto la sua filmografia possa apparire eterogenea, ciascun film rispecchia una visione intransigente, un’attrattiva verso i dilemmi morali della vita e la passione per il cinema. Si è creato la reputazione di regista con franche rappresentazioni della sessualità e della violenza.

Paul Verhoeven comincia ad interessarsi al cinema e a girare i primi corti all'Università di Leiden, dove si laurea in matematica e fisica nel 1964. Arruolatosi nella Marina olandese, gira una serie di documentari per l'arma, tra cui uno che ne celebra il tricentenario: The Marine Corps. Dopo il servizio militare realizza numerosi cortometraggi e comincia a lavorare per la televisione olandese. Nel 1969 realizza Floris, serie tv in 12 puntate di grande successo in Olanda, sulla storia di un cavaliere medioevale interpretato dall'attore Rutger Hauer, che in seguito apparirà in diversi film del regista. Già dai suoi primi lavori dimostra la sua attitudine per un tipo di cinema solido alla ricerca di equilibrio tra la forza, l’originalità del materiale narrativo e le esigenze della spettacolarizzazione.

La sua opera d'esordio alla regia è la commedia Gli strani amori di quelle signore (Wat zien ik, 1971), a cui seguono Fiori di carne (Turkish Delight, 1973), candidato all’Oscar come miglior film straniero (nel 2000 è stato scelto come miglior film olandese del secolo), Kitty Tippel (Keetje Tippel, 1975) e Soldato d'Orange (Soldaat van Oranje, 1977). Svariati sono i temi affrontati da Verhoeven durante la sua carriera, e la sua produzione, divisa tra il periodo europeo e quello hollywoodiano, ha certamente come massimo comune denominatore la dualità di sessualità e violenza. Ne sono due esempi Spetters (1979), che racconta il mondo dei giovani, e il visionario Il quarto uomo (De vierde man, 1982), con Jeroen Krabbé, un thriller hitchcockiano con molti excursus erotici, che si aggiudica il premio della critica internazionale al Toronto Film Festival, e afferma il suo nome anche a Hollywood.
Dopo questo successo, si trasferisce infatti negli Stati Uniti, e nel 1985 realizza L'amore e il sangue (Flesh+Blood), presentato anche nella sezione Venezia Giovani della 42. Mostra.
Due anni dopo è la volta di Robocop (1987),  film-svolta della fantascienza “cyberpunk”, premio Oscar per i migliori effetti speciali sonori, seguito nel 1990 da Atto di forza (Total Recall), tratto da Philip K. Dick e interpretato da Arnold Schwarzenneger e la rivelazione Sharon Stone, premio Oscar per i migliori effetti speciali visivi. Le due pellicole, grandi successi al botteghino, diventano trampolino di lancio per l’affermazione mondiale di Basic Instinct - Istinto di base (Basic Instinct 1992), un thriller erotico giocato abilmente su elementi scandalistici e crudamente realistici, che ottiene due nomination sia agli Oscar, sia ai Golden Globes.
Nuove controversie nascono nel 1995 con Showgirls, film esplicito sui temi sessuali e spregiudicato cui, subito dopo, segue Starship Troopers - La fanteria dello spazio (Starship Troopers, 1997), geniale e sconvolgente adattamento da un classico di fantascienza di R. Heinlein.
Con L’uomo senza ombra (Hollow Man, 2000), thriller feroce e provocatorio sul mito dell'uomo invisibile, Verhoeven si aggiudica il Prix du Public al Festival di Locarno.

Torna alla regia con il più intimista Black Book (Zwartboek, 2006), che affronta il tema della resistenza olandese, presentato con successo in anteprima mondiale all’ultima edizione della Mostra di Venezia, dove vince tra l’altro il premio collaterale Young Cinema Award.
Il suo prossimo film, Azazel, che avrà per protagonisti Milla Jovovich e Dan Stevens, è atteso per il 2009. Tratto da un romanzo di Boris Akunin, Azazel racconta le indagini svolte da un ex impiegato di governo sul misterioso suicidio di un ricco giovane nella Russia del diciannovesimo secolo.