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Outrage Beyond - La nostra recensione

Takeshi Kitano alle prese con un sequel leggermente migliore dell'originale

Outrage Beyond

03.09.2012 - Autore: Marco Triolo, nostro inviato al Festival di Venezia
Leggete del nostro incontro con Takeshi Kitano.

Outrage
è uno dei peggiori film di Takeshi Kitano, una descrizione del sottobosco mafioso giapponese realistica, certo, ma terribilmente piatta e popolata di personaggi poco interessanti. Outrage Beyond, primo sequel nella carriera del regista giapponese, è lievemente meglio del predecessore, anche se funestato da una prima parte noiosissima che scoraggerà più di uno spettatore.

Outrage Beyond recensione Takeshi Kitano Festival di Venezia 2012 - Kitano nel film

I primi quaranta minuti del film sono soporiferi: Kitano cade nella stessa trappola dello scorso episodio, proponendo un sequel diretto in cui si dà per scontato che il pubblico ricordi alla perfezione il complicato intreccio del primo capitolo. Una sfilza innumerevole di nomi a cui non si riescono ad associare facce, tradimenti, doppi giochi e chi più ne ha più ne metta. C'è da farsi venire il mal di testa e l'istinto di buttare giù uno schema per raccapezzarsi è forte. Lo sbadiglio arriva come un ospite non invitato, e ci vuole tutta la concentrazione del mondo per scacciarlo.

Poi accade qualcosa: il gangster Otomo (Kitano) esce di galera e inizia ad attuare la sua vendetta contro chi gli aveva distrutto la famiglia (mafiosa). Gli schieramenti si semplificano, il ritmo accelera leggermente e non mancano morti e sparatorie, attentati ed imboscate. Le esplosioni sanguinolente di Outrage qui sono quasi del tutto assenti: al loro posto c'è un grande lavoro sul sonoro che si fa veicolo prediletto della violenza più estrema e, dunque, non mostrabile. Kitano interpreta il suo personaggio con fare più dolente rispetto alla tracotanza del primo episodio, e il suo humor nero interviene per salvare più volte dal tedio (la scena delle palle da baseball è meravigliosa).

Outrage Beyond recensione Takeshi Kitano Festival di Venezia 2012 - Una scena del film

Purtroppo si tratta di momenti brevissimi sparsi in un secondo e terzo atto che per il resto non aggiungono nulla a quanto già detto in Outrage e nei vecchi, inarrivabili film di Yakuza di Kitano. Speriamo che il maestro ora torni a sfidare se stesso, anziché dirigere il già minacciato terzo capitolo.

Film.it è in prima linea al Festival di Venezia 2012: i film, i personaggi, le interviste e i dietro le quinte dal grande evento in laguna. Per conoscere tutto questo, vi invitiamo nel nostro speciale sulla Mostra.