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Melanie Griffith a Locarno: “Ero alcolizzata ma ora sto bene”

L'attrice al Festival svizzero per presentare il cortometraggio Thirst. “Ora posso tornare a fare cinema"

Melanie Griffith

07.08.2014 - Autore: Marco Triolo
Il Festival di Locarno accoglie Melanie Griffith e la regista Rachel McDonalds, autrice del cortometraggio Thirst, presentato in concorso nella sezione Pardi di Domani. Regista e attrice hanno incontrato il pubblico nel corso di una conversazione che ha incluso ovviamente il corto, ma non solo.
 
Melanie Griffith apre le danze con un'affermazione che da subito rompe il ghiaccio avvicinandola al pubblico. Parlando di come Rachel McDonald l'abbia avvicinata per la parte, rivela che la regista le ha mandato il copione con allegata una lettera toccante: “La lettera e la storia mi hanno molto colpita e incontrare Rachel mi ha fatto venire voglia di accettare la parte. Un ruolo che volevo fare anche perché è quello di un'alcolista, e io lo sono stata, anche se ora ne sto uscendo. Era come se volessi espellere questa parte di me dal mio corpo”. Una scheggia di rara onestà che fa il paio con la prima frase che la sentiamo pronunciare: “Ultimamente non è che mi stiano offrendo tante parti”, riferito alla domanda canonica “Perché hai accettato un ruolo in un corto?”. Ma aggiunge: “Arrivi a un periodo nella vita in cui non ti offrono più i ruoli di un tempo. Poi io mi sono anche presa un po' di tempo per crescere i miei figli. Ora sono tutti grandi, l'ultimo sta per andare al college, e posso fare tutto quel c***o che mi pare!”. 
 
Della sua regista afferma: “È bello entrare in un set e vedere che il regista sa esattamente che ripresa vuole fare. Rachel e il direttore della fotografia avevano pianificato tutto il film. Lei mi ha dato grande libertà. Si limitava a sussurrarmi qualcosa nell'orecchio di tanto intanto, indicazioni semplici ed efficaci”. “Ho già fatto film con registi donne – continua – e ora vorrei gravitare su queste ultime. Non perché io sia femminista, amo anche lavorare con gli uomini. Ma le donne sentono i personaggi dentro, per gli uomini è un legame più razionale”. Sul fatto di recitare in un corto di 24 minuti, finanziato tramite Kickstarter: “Non ci sono piccoli ruoli, solo piccoli attori”.
 
L'incontro si conclude con un accenno a sua figlia Dakota Johnson e al fatto che presto diventerà una star, grazie al suo ruolo da protagonista in Cinquanta sfumature di grigio. Melanie, figlia di Tippi Hedren (star de Gli uccelli) è sicura che “Dakota sarà meglio di me e di mia madre, perché ha imparato dai miei errori. È una forza della natura, una grande attrice”. E ammette: “Non ho visto Cinquanta sfumature di grigio, Dakota non vuole che io e Don (Johnson) lo vediamo”. Comprensibile.