Fa sempre piacere rincontrare un vecchio amico e scoprire che, nonostante abbia passato un periodo difficile, ha finalmente ritrovato il suo posto nel mondo ed è tornato quello di una volta. E' la sensazione che abbiamo provato dopo aver visto oggi, al Festival di Roma, il nuovo film di John Landis, “Burke & Hare” e dopo aver incontrato il regista, che ha sfoggiato la sua simpatia contagiosa, punteggiando con momenti di umorismo stralunato un incontro davvero interessante e stimolante.
Ambientato nella Scozia del 1828, “Burke & Hare” è la storia – in parte vera, in parte romanzata, come avverte una divertente didascalia all'inizio – di due famosi assassini che perpetravano i loro crimini per le strade di Edimburgo con uno scopo ben concreto: quello di rifornire la scuola di medicina di cadaveri sempre freschi, attività particolarmente redditizia. Landis ha affidato i ruoli principali a due attori di grande talento, Simon Pegg (visto in “L'alba dei morti dementi” e “Star Trek”) e Andy Serkis (il Gollum de “Il signore degli anelli”). E ci è sembrato parecchio fiero della scelta: “Entrambi sono stati grandi, anche se Andy è più bravo”. Ma poi si corregge: “Volevo dire, Simon è più bravo di quello che pensa”. Il film è ispirato alle dark comedies classiche prodotte dagli Ealing Studios, storica compagnia inglese da poco riaperta: “Adoro film come 'La signora omicidi' e 'Sangue blu', così li ho chiamati e ho detto che avevo una sceneggiatura perfetta per loro”, ricorda il regista. E svela anche di aver voluto realizzare una commedia romantica: “La vera sfida era rendere simpatici due mostri come Burke e Hare. Nel film, non abbiamo mai tentato di nascondere quello che fanno veramente”.
Regista americano, Landis è tornato al lungometraggio di finzione dopo circa dieci anni dal suo ultimo film. E lo ha fatto con una pellicola indipendente prodotta in Gran Bretagna, con un cast quasi tutto british che comprende Tom Wilkinson, Tim Curry, Christopher Lee (in un divertente cameo) e Jessica Hynes, già al fianco di Pegg nella sit-com “Spaced” di Edgar Wright. Australiana è invece la bella Isla Fisher, femme fatale divisa tra l'attrazione che prova per Burke e la sua natura di profittatrice. Ma cosa ha spinto Landis a tenersi lontano dalla patria? “Dopo 'Blues Brothers – Il mito continua' ero profondamente amareggiato per come lo Studio aveva trattato il mio film. Quindi ho deciso di smettere”. Una profonda disillusione che è sfociata in una presa di coscienza amara: “Oggi gli Studios sono controllati dalle multinazionali, e queste non amano prendersi rischi: preferiscono giocare sul sicuro con sequel, remake e prequel. In televisione, al contrario, si possono fare cose fantastiche”.
Il suo ritorno coincide, ironicamente, con la recente notizia che Todd Phillips produrrà un film biografico su John Belushi, indimenticato protagonista di “Blues Brothers” e “Animal House”: “Mi è piaciuto molto 'Una notte da leoni' di Phillips. Detto questo, l'idea di un film biografico su John mi dà i brividi, perché era un mio amico. Ma soprattutto, mi dà i brividi pensare che molto probabilmente dovranno scegliere un attore anche per interpretare me!”.
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Landis a Roma - Le foto
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Dopo più di dieci anni, John Landis torna al cinema con "Burke & Hare", commedia horror ispirata ai classici degli Ealing Studios. Con i travolgenti Simon Pegg e Andy Serkis
30.10.2010 - Autore: Marco Triolo