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In guerra con Todd!

"Perdona e dimentica", presentato in concorso al Festival di Venezia, segna il ritorno di un cineasta scomodo quanto intrigante: Todd Solondz.

Life During Wartime - il Red Carpet a Venezia '66

04.09.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Perdona e dimentica”, presentato in Concorso al Festival di Venezia, segna il ritorno di un cineasta scomodo quanto intrigante: Todd Solondz. Il film è un seguito e in parte una variazione sul tema dello strepitoso “Happiness”, a undici anni di distanza.

Come J. D. Salinger ci ha portato nella vita della famiglia Glass, Todd Solondz ci porta in quella della famiglia Jordan. In “Perdona e dimentica” ritroviamo infatti le tre sorelle Jordan, Joy, Trish ed Helen, alle prese con le loro esistenze che vanno a rotoli. A causa di mariti pedofili, figli disadattati e ipocrisie della media borghesia americana. Solondz ci tiene subito a precisare: “Non sono un intellettuale, non fatemi domande a tema universale, il mio approccio alle cose è sempre il partire dal punto di vista dei personaggi. Questo film è un proseguimento di “Happiness” ma è anche un parente stretto di “Fuga dalla scuola media”, il mio film di esordio”.

Così in una Florida solare, pulita, che rimanda a serenità e benessere, dentro le mura di casa si nascondono tragedie immense. Ogni personaggio dice quello che pensa e per lui quella è la verità. Solondz seziona il comportamento umano con il bisturi e quello che ne rimane sono brandelli. La vita in tempi di guerra a cui fa riferimento il titolo è la guerra quotidiana che ogni essere umano deve combattere per riuscire a trovare un posto in questo mondo imprevedibile e precario in cui il passato perseguita il presente e mette a repentaglio il futuro. L’ironia, il sarcasmo regnano sovrani. Si ride molto, ma per non piangere. Accolto da calorosi applausi Todd Solondz ritorna alla Mostra di Venezia da autore quale è sempre stato, un regista che divide ma senz’altro non lascia indifferenti.

“E’ ogni volta un mistero per me – afferma il regista – spiegare perché scrivo un film. Quindi non so dirvi perché ho voluto di nuovo entrare nelle esistenze delle sorelle Jordan. Non mi stavano tormentando i personaggi di “Happiness”, eppure quando ho iniziato a scrivere questo nuovo film sono tornato da loro. Anche se il progetto è completamente nuovo e cambiato rispetto ad undici anni fa. Diciamo che ho raccontato come li vedo ora, dopo che è passato tutto questo tempo. Mi commuovono sempre questi esseri umani tristi e allegri come è ognuno di noi nella vita e mi auguro che rispecchino la realtà, perché questa è sempre stata una delle mie intenzioni”.

Possiamo dire che “Perdona e dimentica” è un film sul post-dramma. Ovvero in “Happiness” lei raccontava le tragedie che accadevano ai protagonisti e oggi racconta come questi hanno reagito agli eventi…
“Sì è così. Questo è un film sul perdono e sulla capacità di dimenticare. Gli stupri, le perversioni, le tragedie sono già avvenute. Saranno capaci i protagonisti del film a riuscire a lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare da capo? E’ possibile perdonare e dimenticare? Non voglio con il film dare delle risposte universali la mia risposta personale passa attraverso a come io vivo e racconto la vita dei personaggi nel film. Chiedo agli spettatori di fare la stessa cosa”.

Come mai ha scelto la Florida come sfondo per raccontarci le storie intrecciate di tutti questi esseri umani devastati dalla vita?
“Perché ironicamente la Florida – ci dice Solondz – con i suoi colori, il mare e il sole è in realtà uno stato dove regna la dittatura del centro commerciale. Gli abitanti sarebbero capaci di rinunciare alla democrazia piuttosto che all’aria condizionata o ad un parcheggio sicuro. Quindi mi è sembrato il luogo perfetto dove inserire i miei amati e deturpati soggetti”.

Come riesce a scrivere questi dialoghi dove si ride sempre anche se a denti stretti?
“Il mio stile fa sempre riferimento ad un certo humour da commedia nera. Sono ebreo-americano e sul film in continuazione si fanno battute su Israele. Una delle sorelle è a favore di Israele e della politica americana pre-Obama, l’altra è per la Palestina. Questo tanto per fare un esempio. Quello che mi interessa è far ridere il pubblico ma farlo sentire anche a disagio nella sua risata. Ho un profondo rispetto per le tragedie che avvengono nelle famiglie e non voglio strumentalizzarle. Allo stesso tempo l’umorismo ti permette di essere onesto e raccontare se non sempre la realtà perlomeno la verità. Anche se voi potrete dirmi che ognuno di noi ha la sua realtà e la sua verità. Intanto accomodatevi a vedere la mia”.

"Perdona e dimentica" arriva nei cinema dal 16 aprile, distribuito dalla Archibald Film.