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Il week-end parla italiano

La domenica del Festival di Cannes si tinge decisamente dei nostri colori. Entrambi i film italiani presenti sulla Croisette verranno infatti proiettati in questa giornata.

Mio fratello è figlio unico

20.05.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Dopo un sabato dedicato principalmente all’impegno di Michael Moore e del suo nuovo, esplosivo documentario “Sicko”, incentrato sulle contraddizioni del sistema sanitario americano, ed a quello ecologista di Leonardo DiCaprio, protagonista de “The 11th Hour” diretto da Leila Conners-Petersen e Nadia Conners, la domenica del festival si tinge decisamente dei nostri colori. Entrambi i film italiani presenti sulla Croisette verranno infatti proiettati in questa giornata.

Per primo tocca all’affascinante ma discontinuo “Centochiodi” del maestro Ermanno Olmi, che ha già annunciato il suo ritiro dalle produzioni di fiction per dedicarsi esclusivamente al documentario; il suo ultimo  lavoro è presentato fuori concorso, come omaggio per l’anniversario del 60° anno del festival. Ricordiamo che Olmi aveva trionfato qui nel 1978 con quello che è ancora oggi ritenuto a buon diritto il suo capolavoro, e cioè “L’Albero degli zoccoli”. Il secondo lungometraggio, inserito nello spazio ”Un Certain Regard”, è il potente “Mio fratello è figlio unico”, ritorno su ottimi livelli di Daniele Luchetti, che qui a Cannes aveva già presentato in concorso “Il Portaborse” (id., 1990). Interpretato dall’affiatato duo Elio Germano/Riccardo Scamarcio, il film è uno dei favoriti per i prossimi David di Donatello, con ben 11 candidature.

Oltre a questo, anche Valeria Bruni Tedeschi presenta sabato sera  il suo nuovo lavoro come regista, La Reve de la Nuit d’Avant”  - ma il titolo è incerto, dovrebbe cambiare - di cui è anche protagonista insieme a Valeria Golino, Louis Garrel e Noémie Lvovsky. Dopo l’esordio più che apprezzato con “E’ più facile per un cammello…” (Il Est Plus Facile Pour una Chameau…, 2002), la brava interprete ci riprova con una storia tutta la femminile, incentrata dai problemi interiori di un’attrice ossessionata dal ruolo che deve interpretare.

Tra le altre opere che costituiscono il meglio di questo week-end non possiamo non citare “Breath” (Soom, 2007), nuova enigmatica opera in concorso di Kim Ki-Duk; purtroppo alcune malaugurate scelte dell’organizzazione non ci hanno permesso di poter entrare alla proiezione della stampa, sistemata in un orario proibitivo ed in una sala troppo piccola in proporzione all’attesa prevista per il film.

L’altro lungometraggio che dovrebbe suscitare l’interesse della stampa internazionale è senza dubbio “Import Export” (id., 2007) dell’austriaco Ulrich Seidl: questo potrebbe diventare il film-scandalo della rassegna, in quanto il suo precedente “Canicola” (Hundstage, 2001) aveva già spiazzato il Festival di Venezia.

Questo gli appuntamenti più importanti del weekend cinematografico della Croisette: un cartellone che, contrariamente a quanto si sarebbe potuto prevedere, sembra aver deciso di “sparpagliare” lungo tutte le giornate le varie star ed il glamour che le accompagnerà, invece di concentrarle in un solo e fastoso fine settimana.