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Douglas Stone e la finanza che (non) conta

Diario di bordo dalla Croisette. Oliver Stone, Michael Douglas e quella Wall Street pre crisi che sbarca a Cannes in formato (qualitativamente) ridotto.

Michael Douglas ed Oliver Stone

14.05.2010 - Autore: Andrea D'Addio
Baffo da pirata colombiano, una pesantezza che non gli ricordavamo quando lo avevamo visto a Venezia lo scorso settembre per “South of the Border” e un’espressione sostanzialmente stanca “L'infarto che ho avuto mi ha fatto capire che era ora di tornare a lavorare” ci dice Oliver Stone.
Wall Street 2” non ha ricevuto una grande accoglienza in sala durante la proiezione mattutina per i giornalisti e forse la voce è arrivata al regista che non pare così sorridente come era capitato in altre occasioni. In conferenza stampa, il papà di “Nato il 4 luglio” e di tanti altri capolavori del cinema politico contemporaneo, è accompagnato dall’immancabile Michael “Gekko” Douglas e dal resto del cast: Shia LaBeouf, Carey Mulligan e Josh Brolin.

Stavolta più che di neo yuppie senza scrupoli, l’accento della vicenda è posto sui rapporti personali. “E’ una storia sulla famiglia” racconta Stone, “tutti siamo legati ai soldi, ci mancherebbe. Anche Gekko quindi, ma ciò che conta stavolta è quel che ognuno di noi vuole al di là dell’apparenza, sotto lo strato. Nel primo film Charlie Sheen non aveva alcuna integrità e la trovava con il padre, qui invece Shia ha già una morale, che però dovrà testare Guardando le crisi attuali, in particolare le situazioni di Grecia, Inghilterra, Spagna e Portogallo, mi rendo conto che le cose sono peggiori rispetto al 1987”.

Oliver Stone

Per un regista che ha girato documentari su Chavez e Castro, la crisi di Wall Street è senza dubbio un argomento che rafforza le proprie convinzioni. “Vero, ma non sono anticapitalista e non ho le idee chiare in materia. In molti paesi il capitalismo sembra non funzionare, mi piacerebbe vedere delle vere riforme negli Usa che cambino il nostro Paese, ma è anche vero che ci sono altri tipi di capitalismo nel mondo che vanno meglio. Purtroppo noi americani pensiamo che, dal 1987 e dalla riforma dei sindacati, il sistema sarebbe stato corretto. Oggi invece c'è un gap allucinante tra chi fa i sodi e chi lavora, gli CEO e gli Stock holders  macinano denaro mentre i lavoratori fanno la fame”.

“Io e Oliver eravamo meravigliati di come, dopo il primo film, Gekko fosse stato percepito dal pubblico. Si trattava di un insider trader, di uno che distruggeva compagnie e persone, di vero un cattivo eppure attraeva moltissimo. Non pensavamo sarebbe diventato un modello. Ora quegli studenti che hanno amato il film sono nelle banche d'investimento e si vede come l’avidità di un tempo sia continuata nel tempo” ci dice Michael Douglas. E, a parte Gekko, come la carriera dell’ex detective di “Basic Instinct” ? Era da tanto che non lo si vedeva da protagonista in un film importante, le ultime sue foto sono quelle fuori dal tribunale dove hanno condannato il figlio per traffico di droga. “Al momento sono felicemente sposato con due bambini, dal punto di vista del lavoro sono fiero di questo film. E’ stata una bella esperienza, con un bel cast. Recentemente ho anche realizzato Solitary man, un film piccolo e indipendente di cui sono fiero. Più diventi vecchio meno arrivano copioni da Hollywood, a meno che tu non voglia fare il vecchio. Allo stesso tempo però crescono le parti nel cinema indipendente”.

Oliver Stone Michael Douglas Shia LaBeouf

La candidata all’oscar per “An EducationCarey Mulligan descrive così il suo personaggio, ovvero quello della figlia di Gekko: “La mia è una donna di forti ideali in grado di rifiutare 100 milioni di dollari per potere continuare ad avere la coscienza pulita e andare dritta per la propria strada di giustizia. E’ una ragazza testarda, pensa che il suo ragazzo sia la parte buona di Wall Street  e che può usare quel talento per rendere il mondo un posto migliore”

Briciole di conferenza per il grandissimo Josh Brolin, forse il migliore di tutto il cast: “ Il mio personaggio riflette la voglia continua di accumulare, il denaro come soluzione perpetua ad una dipendenza. Rispetto al personaggio di Charlie Sheen del primo episodio, il mio personaggio non ha il tema Greed is good, ma è ugualmente conquistato dall'avidità


Chiusura per Shia LaBoeuf che, anziché parlare di Wall Street 2, risponde ad una domanda su “Transformers 2” dando ragione al pubblico deluso: “ Quando ho visto il film , non sono rimasto impressionato. C’erano tantissime esplosioni, ma mancava il cuore. Si è voluti fare qualcosa di molto impressionante, ma il regista Michael Bay si è allontanato troppo dai personaggi.”