

Un giorno speciale

È il primo giorno di lavoro per Gina e Marco. Lei ha appuntamento con un politico importante che dovrebbe aiutarla ad entrare nel mondo dello spettacolo, lui è l'autista che l'accompagnerà all'incontro. Non si conoscono ed in comune hanno solo la giovane età e la voglia di farcela a tutti i costi. Non si conoscono ma il politico, rinviando continuamente l'appuntamento, offre loro l'occasione di trascorrere insieme questo "giorno speciale", di scoprirsi l'uno con l'altra e di ritrovare il valore delle loro giovani vite.

Un giorno nella vita di due ragazzi italiani. Un giorno per scoprirsi e
comprendersi, un giorno per scavare nel disagio di una generazione che,
posta di fronte all'incertezza, sceglie spesso la strada della
raccomandazione pur di trovare un lavoro. E farebbe di tutto per il
successo.
Francesca Comencini porta a Venezia Un giorno speciale,
il terzo film italiano in concorso, e propone una storia d'amore sullo
sfondo di una Roma allo stesso tempo caotica e bellissima. Protagonisti, Filippo Scicchitano, che l'anno scorso ha fatto il pieno di consensi con Scialla!, e Giulia Valentini,
esordiente scoperta dalla regista dopo un lungo processo di casting. Il
film si regge totalmente sulle loro spalle e su questo rapporto di
fascinazione reciproca che si sviluppa nell'arco di una giornata: lei è
una ragazza che, pur di avere successo in TV, si reca a un appuntamento
con un politico. Lui è l'autista che la deve condurre all'incontro. Ma
pian piano in loro nasce il desiderio di lasciarsi alle spalle questa
realtà schifosa, fatta di compromessi e accettazione passiva, e di
costruirsi un cammino più puro e originale.
La Comencini dice cose interessanti, parla della realtà del nostro paese
e lo fa oscillando continuamente da commedia a dramma, avvalendosi di
un formato – quello del “giorno nella vita” – già collaudato in numerosi
film. Purtroppo, però, non basta un'idea buona per fare un film:
specialmente nel caso di un high concept, è necessario che la realizzazione sia altrettanto funzionale. E qui casca l'asino: la scrittura di Un giorno speciale mira al tono brillante di certe commedie americane, ma è legnosa e maldestra.
A questo si aggiunge una recitazione che va dal sufficiente al
mediocre: se l'idea era quella di proporre dialoghi realistici, il
proposito è chiaramente fallito. Un giorno speciale si accoda a quella
interminabile lista di film italiani moderni che non riescono a cogliere
la “parlata” dei giovani, finendo per risultare irrimediabilmente
artificiali. Ormai è evidente come sia indispensabile coltivare una
nuova generazione di sceneggiatori che sappiano davvero infondere vita a
un copione.
di Marco Triolo