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"Preparatevi…": Pierce Brosnan minaccioso anticipa il prossimo Mamma Mia 2

Al Biografilm di Bologna per accompagnare il documentario della moglie, l'ex 007 parla di passato e presente, e del suo Bond preferito.

Pierce Brosnan e Keely Shaye Brosnan per Poisoning Paradise al Biografilm 2017

Pierce Brosnan e Keely Shaye Brosnan per Poisoning Paradise al Biografilm 2017

09.06.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta), da Bologna
"Non mi manca il lavoro. Sono molto fortunato", dice Pierce Brosnan durante l'incontro organizzato dal Biografilm di Bologna (in programma dal 9 al 17 giugno) per presentare Poisoning Paradise, documentario della moglie Keely Shaye Brosnan e Teresa Tico sulle sperimentazioni OGM e l'uso dei pesticidi nelle Hawaii e i rischi per le popolazioni locali. Inevitabilmente, però, l'attenzione si sposta sulla carriera dell'Ospite d'onore, particolarmente attivo in questo periodo e molto ben disposto a parlare del suo passato e dei propri progetti futuri…

"Stanno arrivando The Foreigner, che ho interpretato con Jackie Chan, e The King's Daughter  (dove interpreta Re Luigi XIV al fianco di William Hurt e Kaya Scodelario ndr). Poi con Kate Beckinsale e Jeff Bridges, The Only Living Boy in New York, un paio di progetti televisivi, come il The Son per la AMC, e ho appena iniziato a girare The Medusa in Romania con Jesse Eisenberg, il mese scorso, e poi mi dedicherò a H-Block, sulla storia dell'evasione del 1983 dal Maze (il carcere di Long Kesh in Irlanda del Nord, con Cillian Murphy e Jamie Dornan, ndr). E poi, ovviamente, a fine anno il sequel di Mamma Mia! Così dovrete sentirmi di nuovo cantare, che lo vogliate o no…".

Sembra essere proprio Mamma Mia: Here We Go Again! quello che attende di più…
È stato criminale quanto ci siamo divertiti per il film precedente… Non so cosa aspettarmi da questa seconda volta. Mi hanno persino dato un disco d'oro per aver cantato! Con Phyllida Lloyd, Meryl Streep, Amanda Seyfried, Colin Firth è stata una delle gioie più grandi della mia vita. Ma potrebbe essere terrificante: sono molto ansioso di infilare la tutina di spandex, anche se so che poi me ne pentirò…

Il presente, intanto, si chiama Poisoning Paradise: è stato un impegno importante?
Sono estremamente orgoglioso di esser stato il produttore esecutivo del film. Il mio ruolo comportava che preparassi grandi quantità di te e portassi la pizza a qualsiasi ora a tutta la troupe. È una storia che mi stava a cuore, e non solo per aver scelto di vivere nella meravigliosa isola di Kauai da 15 anni. Lì crescono i miei figli, mentre Keely si dedica al giardino e io alla pittura. Ci sono voluti due anni di ricerche, che lei ha portato avanti con diligenza e passione, ma abbiamo intenzione di continuare a produrre altri film e documentari, in maniera casalinga.

E poi, c'è solo il cinema nella sua vita?
È un lavoro che mi ha dato tanto, mi ha permesso di vivere avventure diverse e di imparare tanto. Per fortuna ho ancora la stessa passione di quando ho iniziato a 24 anni, ma il cinema è solo una parte dell'arazzo… Amo dipingere, e spero di organizzare una mostra a Parigi per la fine dell'anno e di scrivere un libro proprio sulla mia esperienza da attore.

Che non può prescindere dall'esser stato l'Agente 007… Chi è il suo Bond preferito?
Quando sei Bond una volta, sei Bond per sempre. Ma è una domanda impossibile. Personalmente non avevo mai voluto davvero essere 007, ma è certo che la visione di Agente 007 - Missione Goldfinger nel 1964 fu impressionante: ero appena arrivato a Londra dall'Irlanda e quello fu uno dei primi film visti in Technicolor. Da allora la mia passione è cresciuta e dopo aver sognato di essere su quello schermo ho visto il sogno realizzarsi. È stato Bond a trovare me, nel mio caso. E i 10 anni passati a interpretarlo mi hanno aperto molte porte. Credo che Craig sia magnifico, ha davvero reinventato il personaggio, ma per me resta Sean Connery il migliore. Lasciatemi dire però che ho amato molto Roger Moore, come persona e come attore. Manca molto a tutti noi.