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Da un James Bond a un altro: Pierce Brosnan ricorda Sir Roger Moore

“L'unico attore a cui abbia mai chiesto un autografo”. Brosnan racconta come i ruoli di Roger Moore lo abbiano spinto alla carriera di attore in un sentito omaggio su Variety

Pierce Brosnan e Roger Moore

31.05.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Da un James Bond a un altro. Pierce Brosnan ha scritto per Variety un pezzo tributo a Sir Roger Moore, la star della saga 007 scomparsa da pochi giorni. Nell'articolo, Brosnan rivela come i film di Bond siano stati grande fonte di ispirazione per la sua carriera di attore e come proprio Moore fosse uno dei suoi eroi di gioventù, sia nel ruolo dell'agente segreto di Ian Fleming che in quello di Simon Templar, il Santo.
 
“A undici anni lasciai l'Irlanda per Londra il 12 agosto 1964, lo stesso giorno in cui morì Ian Fleming – scrive Brosnan – Quel weekend vidi Goldfinger con Sean Connery all'ABC Cinema di Putney High Street con mia madre, May, e il mio patrigno, Bill”. “Avevo scoperto il cinema e Bond, James Bond. Ma andare al cinema costava parecchio. E fu allora che scoprii il mio primo vero eroe, Roger Moore. Simon Templar, e il Santo, tutti in un unico pacchetto. Credo che la combinazione di Bond e il Santo abbia scatenato in me il desiderio della fama”.
 
“Ci innamorammo di un grandissimo attore – continua il pezzo – Senza mai dimenticare il pubblico e ignorando gli invidiosi, Sir Roger affascinò il mondo per molti anni nel ruolo di Bond. Sir Roger lo interpretò fino alla fine con buone maniere impeccabili e uno senso dell'ironia pungente, nato da anni di teatro”. “È stato l'unico attore a cui io abbia mai chiesto un autografo. Avevo dodici anni, e mia madre e mi padre mi portarono a Battersea Park. Mi misi in fila alla ruota panoramica e aspettai il mio turno per avere il suo autografo. Volevo essere come lui”.
 
“Quando finalmente presi il mio posto come Bond, le interpretazioni di Sean Connery e Roger Moore non potevano più essere cancellate dal mio DNA. Roger visitò il set di GoldenEye un giorno e mi augurò buona fortuna. Ero ancora sbalordito da quell'uomo”. “Sono così fiero di aver conosciuto la gentilezza e l'umanità di Sir Roger Moore”, conclude Brosnan.