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Oscar 2015: dieci momenti da ricordare

Dal portafortuna di Inarritu alla battaglia per i diritti delle donne di Patricia Arquette, ecco dieci momenti memorabili della 87a Notte delle Stelle

Neil Patrick Harris

23.02.2015 - Autore: Marco Triolo
La cerimonia di premiazione degli ottantasettesimi Academy Awards come sempre è stata molto lunga, piena di momenti alti e bassi e di battute da ricordare. Perché nella Notte degli Oscar non contano solo i vincitori, ma anche il glamour e lo spettacolo. Che è garantito, specialmente quando a presentare c'è uno showman come Neil Patrick Harris. Ripercorriamo, dunque, la Notte degli Oscar ricordando i momenti più divertenti, memorabili o sopra le righe.



Alejandro Gonzalez Inarritu è il grande trionfatore della serata con le ben quattro statuette di Birdman. È anche il secondo messicano a stravincere dopo Cuaron, che nel 2014 ha dominato con i sette Oscar di Gravity. Durante il discorso di accettazione del premio come migliore regista, ha rivelato qualche sia stato il suo portafortuna che l'ha condotto in trionfo: le mutande bianche che Michael Keaton indossa nella famosa sequenza ambientata a Times Square, in cui lo vediamo girare in slip e calzini in mezzo alla folla. “Sono strette, puzzano di palle, ma hanno funzionato!”.



La scena in questione, improvvisata per davvero durante le riprese di Birdman, è stata anche oggetto di una azzeccata parodia da parte del presentatore degli Oscar, Neil Patrick Harris, che è stato ripreso mentre correva in mutande, scarpe e calzini dal suo camerino fin sul palco. Poco prima di salire, ha incontrato nel corridoio Miles Teller, il protagonista di Whiplash, alla batteria (come in Birdman, dove un batterista appare in diverse scene per strada e nei corridoi del teatro) e gli lanciato la frecciatina “Not my tempo”, citando la battuta che gli grida il vincitore dell'Oscar J.K. Simmons.



Pawel Pawlikowski, regista di Ida, vincitore come migliore film straniero, ha sforato con i tempi durante il suo discorso di ringraziamento. Quando la regia ha fatto partire la musica, indicazione che era arrivato il momento di lasciare il palco, Pawlikowski ha tirato dritto tra risate e applausi. Perché non tutti devono piegarsi alle regole dello showbusiness nella Notte delle Stelle.



“Quando avevo sedici anni, ho tentato di uccidermi perché mi sentivo strano e diverso, come se fossi fuori luogo nel mondo. E ora sono qui. Perciò vorrei dedicare questo momento a quel ragazzo là fuori che si sente strano o diverso o fuori luogo: non lo sei. Ti giuro che non lo sei. Resta strano, resta diverso, e quando sarà il tuo turno di salire su questo palco, per favore passa il messaggio alla prossima persona”. Queste toccanti parole le ha pronunciate Graham Moore, sceneggiatore di The Imitation Game premiato con l'Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.



“Sono totalmente consapevole di essere un uomo molto, molto fortunato – ha detto Eddie Redmayne ritirando il premio come migliore attore per il ruolo di Stephen Hawking ne La teoria del tutto – Quest'Oscar, wow, appartiene a tutte quelle persone che combattono la SLA nel mondo. Ne sarò il custode, e vi prometto di badare a lui, di lustrarlo, di restare a sua completa disposizione”.



Tra i momenti più gustosamente trash, segnaliamo Lady Gaga impegnata in un medley dalla colonna sonora di Tutti insieme appassionatamente. Julie Andrews in persona è dunque salita sul palco, ha abbracciato la pop-star e presentato l'Oscar per la migliore colonna sonora (vinta da Alexandre Desplat). “Credo di parlare per tutti quelli coinvolti in questo film quando dico che ci siamo sentiti tutti molto fortunati a farne parte”.



Altro numero musicale memorabile è stato quello di Tegan and Sara e The Lonely Island, che hanno eseguito il brano candidato all'Oscar “Everything is Awesome”, da The Lego Movie. Con loro sul palco anche Andy Samberg, nonché operai e astronauti che hanno distribuito tra il pubblico Oscar fatti di Lego, simili a quello costruito dal regista Phil Lord quando ha saputo che il cartoon non era stato candidato nella categoria Migliore Film d'Animazione. Una frecciatina ironica alla scarsa lungimiranza dell'Academy.



Presentando l'Oscar alla migliore attrice non protagonista, Jared Leto ha amichevolmente preso in giro una delle attrici più amate dall'Academy: “Ciascuna delle candidate per la migliore attrice non protagonista è collaudata e potente. Sono quattro donne più – in conformità con la legge della California – Meryl Streep”. Il pubblico ha risposto con calore e Leto si è lasciato andare: “Grazie! Ero un po' nervoso per questa battuta”.



“A ogni donna che abbia dato vita a un figlio, a ogni contribuente e cittadina di questa nazione, abbiamo combattuto per i diritti civili di tutti gli altri. È tempo di ottenere parità di paga e diritti per le donne degli Stati Uniti d'America”. Patricia Arquette lo ha detto ritirando la statuetta come migliore attrice non protagonista per Boyhood, ricordando una lotta che spesso è trascurata ma sempre attuale.



Sempre di diritti civili si è trattato nel numero musicale legato a Selma, film su Martin Luther King che ha vinto l'Oscar per la miglior canzone, “Glory”. John Legend e Common sono saliti sul palco per eseguire il brano, ricreando la storia marcia sull'Edmund Pettus Bridge. La performance ha strappato le lacrime alle star del film, David Oyelowo e Carmen Ejogo, oltre che a Chris Pine.