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Alfonso Cuaron corre in aiuto di Andy Serkis e del suo Jungle Book

Sembrano abbandonate le 'Origini' del Libro della Giungla alternativo della Warner Bros.

21.04.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Non tutto sembra filare liscio per l'annunciato esordio registico di Andy Serkis, incredibile attore del Pianeta delle scimmie, Tintin, King Kong o Il signore degli anelli (era lui Gollum, per chi non lo sapesse!). Il suo Jungle Book: Origins risulta attualmente in post produzione e ancora previsto per il 19 ottobre 2018, ma le notizie che arrivano dalla Warner Bros. parlano di un intervento di Alfonso Cuaron (Gravity) che solleva qualche perplessità.

Qualcosa del genere era accaduto già in occasione del Harry Potter e il prigioniero di Azkaban del 2004, quando il cineasta messicano aveva rivitalizzato la saga del maghetto. In questo caso l'aiuto potrebbe concentrarsi sulle ultime fasi di lavorazione, quelle dedicate a effetti speciali e digitali, nelle quali Cuaron ha già dimostrato la propria maestria. Soprattutto considerato che il film sceneggiato da Callie Kloves e prodotto dallo stesso Serkis insieme a Steve Kloves (sceneggiatore di The Amazing Spider-Man e proprio della Harry Potter Saga) dovrebbe esser ormai avviato alla sua conclusione, per quanto il tempo non manchi per aggiustamenti e modifiche.

Una appare ormai sicura: il passaggio del progetto dal Jungle Book: Origins iniziale a un più convenzionale "Jungle Book". Che alla Warner si augurano possa diventare il miglior adattamento possibile, capace di essere però alternativo a Il libro della giungla della Disney, ultimo di una interminabile serie di Live Action dei Classici animati, che continua a veleggiare in testa al boxoffice italiano a colpi di centinaia di migliaia di biglietti venduti.

Si attendono ulteriori dettagli sull'intervento di Cuaron - che non dovrebbe nemmeno risultare nei 'credits', comunque - e sulla deriva del film, interpretato da Freida Pinto, Matthew Rhys e Rohan Chand, affiancati da Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Jack Reynor e Tom Hollander in versione 'performance capture'.