L'ultimo esorcismo

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Il reverendo Cotton Marcus ha da tempo perso la fede: esercita la professione di esorcista per soldi, ma il Demonio non l'ha mai davvero incontrato. Così, in occasione di quello che sarà il suo ultimo lavoro, decide di portare con sé una troupe per svelare al mondo che il Diavolo non esiste. Peccato che Nell, la figlia di un contadino fanatico religioso, sia realmente indiavolata: per Marcus e la sua troupe l'imperativo numero uno diventa quello di sopravvivere.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
The Last Exorcism
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Eagle Pictures
USCITA CINEMA
03/12/2010
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2010
Preparatevi all'ennesima cassetta ritrovata contenente delle disavventure grondanti sangue. Era solo questione di tempo: dopo la strega che prende le vite dei campeggiatori, il gigantesco mostro che piomba nella Grande Mela radendola al suolo e la coppia che registra l'attività paranormale in camera da letto, era chiaro che prima o poi qualcuno decidesse di filtrare il tema dell'esorcismo attraverso un found footage horror.

Ecco dunque “L'ultimo esorcismo”, pellicola che abbiamo visto in anteprima al FantasyFilmFest di Berlino e che adesso viene presentata al Torino Film Fest. L'horror prodotto da Eli Roth non riesce mai a fare traballare lo spettatore dalla poltrona o ad avere un effetto disturbante. Anzi, sono gli sbadigli che potrebbero anche farsi avanti durante la proiezione.

Per poco più di un'ora lo spettatore ha accesso al girato di una troupe a cui viene concesso di partecipare a un esorcismo. E se sulla carta il progetto sembrava davvero interessante e con tante potenzialità terrorizzanti, una volta in scena il film del tedesco Daniel Stamm brancola nel buio. Ci viene presentato il reverendo Cotton Marcus (l'attore Patrick Fabian), un pastore secondo il quale “Se si crede in Dio, automaticamente bisogna credere anche in Satana”. Eppure, paradossalmente, qualche minuto dopo sarà lui a sostenere di non credere ai demoni e agli esorcismi. Secondo Cotton la gente si convince di essere indemoniata: per questo lui arriva e li aiuta a liberarsi di quel pensiero in cambio di fruscianti dollari. Ma prima o poi arriva sempre il momento in cui occorre fare i conti con le proprie certezze e rimetterle in discussione.

Sebbene per una volta la camera sia manovrata da operatori professionisti che ci risparmiano il mal di mare mentre guardiamo, la pellicola finisce comunque per risultare confusa sia a livello tecnico che nei contenuti. E cominciamo proprio da questi ultimi: ricalcato su “The Blair Witch Project” e “Paranormal Activity”, “L'ultimo esorcismo” comincia proprio come un documentario incentrato sulla figura di Cotton, più un performer che un ministro di Dio. E' proprio questa la parte migliore del film, quella in cui i realizzatori utilizzano perfino una piccola dose di humour che di certo non guasta. Ma ci mettono troppo prima di scatenare l'horror che per metà film latita e che soltanto negli ultimi venti minuti viene messo in scena in maniera fiacca.

I realizzatori calcano troppo la mano, riempiendo il film con diversi spunti tematici e ispirandosi anche a “The Wicker Man” (l'originale di Robin Hardy non l'abominio interpretato da Nicolas Cage). Ne sappiamo di più sui personaggi, ma la paura rimane in costante stato di falsa partenza. La confusione dei realizzatori si manifesta anche tecnicamente: dovrebbe essere un filmato ritrovato, eppure il regista non esita a utilizzare suoni sparati improvvisamente a tutto volume nel tentativo di farci saltare dalla poltrona.

E sebbene tutto si decida negli ultimi sessanta secondi, è ormai troppo tardi per evitare di farci lasciare la sala di cattivo umore.

di Pierpaolo Festa