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Max Pezzali: "La Marvel non morirà mai"

Esclusivo: una chiacchierata all'insegna della passione Marvel con il cantautore, in vista dell'uscita di Iron Man 3

Max Pezzali

29.03.2013 - Autore: Marco Triolo
L'anno scorso ha festeggiato il ventennale di uno dei successi della musica pop italiana anni Novanta, quel Hanno ucciso l'Uomo Ragno che proiettò il nome degli 883 nell'Olimpo delle vendite discografiche. Oggi, Max Pezzali è ancora lì a fare musica, ma soprattutto non ha mai dimenticato il primo grande amore della sua vita: i fumetti di supereroi. Nerd dichiarato, veterano delle storie Marvel, che imparò a conoscere negli anni Settanta grazie alla leggendaria Editoriale Corno, Pezzali ci ha concesso un quarto d'ora per chiacchierare proprio di fumetti e del successo che i supereroi stanno vivendo oggi al cinema, alla vigilia dell'uscita (24 aprile) di Iron Man 3, atteso film di Shane Black che lancia la fase due dell'Universo Marvel cinematografico.

Max Pezzali intervista esclusiva Marvel Iron Man 3 Spider-Man - Robert Downey Jr. in Iron Man 3
Leggete la nostra intervista a Stefano Caselli, disegnatore italiano di Spider-Man.

Ciao Max e grazie per il tempo che ci concedi. Vorrei iniziare con una confessione: le 1992 comprai la cassetta di Hanno ucciso l'Uomo Ragno. All'epoca ero già in fissa con il personaggio e andavo in giro a dire a tutti “Non è vero, è ancora vivo”...
[Risate] Sì, il senso era quello: la nostra società tenta di toglierci gli eroi, di ucciderlo, ma lui non muore mai dentro di noi. I compromessi a cui l'età adulta ci obbliga cancellano la purezza di quell'età, la semplicità con cui da piccolo distingui il bene dal male.

Leggi ancora oggi le storie della Marvel?
Sì, qualcosa leggo ancora, prevalentemente in formato digitale. Mi piace molto l'applicazione Marvel per iPad, che trovo una cosa geniale, e mi sta tentando anche il nuovo Marvel Unlimited, che è uscito l'altro giorno. È una sorta di Spotify per i fumetti: paghi un fisso mensile o annuale e hai diritto di leggere tutta la biblioteca digitale Marvel. Si tratta di circa 13.000 titoli, il che significa che si può andare avanti per molto tempo prima di finirli. Credo che sia una delle possibili strade per il futuro dei fumetti.

Tornando al discorso innocenza, se stai leggendo le storie di oggi forse ti starai rendendo conto che si è un po' persa per strada. Cosa ne pensi?
Sicuramente. Io credo che il personaggio di Spider-Man sia uno di quelli che più risente di questo, è più difficile da gestire perché temo sia troppo monumentale. È troppo conosciuto, troppo amato, per cui ogni cambiamento che fai è un potenziale disastro, ogni taglio nuovo può essere fatale. Per certi versi è il personaggio che ha più bisogno di cure, un po' come i Fantastici Quattro. Sono quelli più storici di Marvel, ma quelli che rischiano di più di risentire di eventuali ritocchi perché sono icone.

Hai letto qualcosa del nuovo Superior Spider-Man?
Non ancora, preferisco vivere... Ma mi rendo conto che le mie valutazioni possono essere influenzate dal fatto che lo leggo dal '73, quindi non sono il miglior giudice perché ho una mia visione di Spider-Man che ormai è troppo consolidata negli anni. Preferisco magari concentrarmi su supereroi meno supereroi, più lavorabili. Personaggi come Punisher, Ghost Rider o Wolverine. È molto divertente vedere una declinazione di questi eroi che magari non ti aspetti, mentre ad esempio uno Spider-Man è come una liturgia, hai paura di toccare qualcosa.

Max Pezzali intervista esclusiva Marvel Iron Man 3 Spider-Man - Max Pezzali
Qui trovate la nostra intervista esclusiva a Kevin Feige sulla Fase Due dell'Universo Marvel.

Come ti sei avvicinato alle storie Marvel e quali erano i personaggi che amavi di più all'inizio?
Direi che mi sono avvicinato come tanti della mia generazione, leggendo i fumetti dell'Editoriale Corno. Il primo albo che ho avuto in mano nel '73 era un numero dell'Uomo Ragno e da lì non ne sono mai uscito. Perché per noi non c'erano i manga, non c'erano i canali tematici di cartoni alla TV, l'universo dei bambini passava attraverso i giornaletti. Potevi scegliere se stare solo nel fumetto popolare italiano, quindi Bonelli con Zagor, Tex o il Comandante Mark, oppure potevi scegliere il mondo dei supereroi e il novanta percento di noi sceglieva quello. A scuola si giocava a supereroi durante la ricreazione, era una cosa mainstream, non di nicchia. Per quelli della mia età è parte del vissuto: sappiamo a memoria certe storie fondamentali o le origini di certi supereroi, perché per noi era assolutamente normale. I Vendicatori, Hulk e i Difensori, Devil... si aspettava l'uscita di questi quattordicinali in edicola come la liturgia della messa.

Termini come nerd o geek, nati per definire gli appassionati di fumetti, sono diventati molto di moda oggi, ma mi pare che quello che dici sia l'ennesima conferma che queste distinzioni sono nate solo in seguito...
Assolutamente. La consapevolezza del nerd e del geek è qualcosa di successivo, passa attraverso i film americani o il fatto che oggi diventa figo dire certe cose sulle riviste di opinione, ma all'epoca eri semplicemente uno sfigato. Tutti avevano in qualche modo radici geek e nerd, non era solo per noi, il fumetto di supereroi era per tutti. Tranne che per le ragazze, che comunque avevano i loro personaggi femminili preferiti, come ad esempio Scarlet, però non giocavano con noi.

E dell'ondata attuale di film prodotti dalla Marvel, questo passaggio dell'universo condiviso dal fumetto al cinema, che cosa mi dici?
In linea di massima non sono integralista da questo punto di vista, mi rendo conto che voler mantenere certi personaggi solo nella ristretta nicchia dei fumetti è una sorta di conservatorismo, che nasce dalla paura di dare al pubblico generale qualcosa che rappresentava una sorta di tuo piccolo universo privato nel quale rifugiarti. Questo è sempre sbagliato, è bello quando le cose diventano di tutti. Credo che in alcuni casi siano state fatte operazioni ottime: ad esempio, penso che tutto quello che ha portato a The Avengers sia stato un capolavoro di gestione dei personaggi. Molti di questi, poi, sono stati descritti e costruiti bene – pensiamo ad Iron Man, in cui Robert Downey Jr. è Tony Stark, per certi versi. Ci sarebbe però da fare un lavoro di rebooting di tanti errori che sono stati fatti prima. A me piacerebbe che qualcuno facesse un bel film su Punisher, mi piacerebbe molto la ripresa della figura di Daredevil, evitando il costume di pelle e la catastrofe generale di quel film. Lo stesso mi piacerebbe con Ghost Rider, che è uno dei personaggi che amo di più e spesso è stato reso come un fenomeno da baraccone. Non mi è piaciuto molto il reboot di Spider-Man, che mi è sembrato più un'operazione di riposizionamento nel mercato teen, il tentativo di fare una sorta di Twilight coi supereroi. Ho preferito tantissimo la trilogia di Sam Raimi perché è più inerente al mio mondo e c'era anche del grande cinema oltre agli effetti speciali.

Max Pezzali intervista esclusiva Marvel Iron Man 3 Spider-Man - Ben Affleck in Daredevil
Un'immagine di Daredevil, film che Pezzali definisce "una catastrofe".

Una curiosità: si sentono in giro voci di una possibile reunion con Mauro Repetto. Cosa mi puoi dire al riguardo?
Credo che sarà difficilissima, se non impossibile, una reunion dal punto di vista musicale, perché viviamo lontani e abbiamo occupazioni diverse, anche se ci sentiamo via e-mail almeno due volte a settimana. Però ci piacerebbe scrivere qualcosa insieme, inventare qualcosa di nuovo non necessariamente legato alla musica. Chi lo sa? Vedremo in corso d'opera se ci verrà in mente qualcosa.

A questo proposito, tu hai fatto anche un fumetto con Ade Capone. Pensi di provarci ancora?
Mi piacerebbe molto. Sono convinto che la libertà creativa ed espressiva che ti permette il fumetto oggi sia impossibile con qualunque altro mezzo di comunicazione. Per chi ha il fumetto nella testa, chi lo pensa come genere alto e non parente povero di altre forme di creatività e comunicazione, credo che sia sempre lì l'idea di voler fare qualcosa a fumetti. Non mi dispiacerebbe che quello che abbiamo in mente io e Mauro possa magari concretizzarsi in un fumetto, perché ti permette di lavorare in totale libertà creativa ed espressiva senza dover pensare ai budget. Devi aver solo una bella matita.

E infine la nostra domanda consueta: quale poster avevi in camera da ragazzo?
Dipende dai periodi, ma ricordo abbastanza bene un poster degli Iron Maiden. Un gruppo fondamentale.

Iron Man 3, in uscita il 24 aprile, è distribuito da The Walt Disney Company Italia. Qui ne potete vedere il trailer.