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Blade Runner 2049: ecco Sylvia Hoeks, la nemesi di Ryan Gosling 

Faccia a faccia con l'attrice olandese, già musa di Tornatore ne La migliore offerta

05.10.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Leggi la recensione di Blade Runner 2049

In una sequenza di Blade Runner 2049 assistiamo alla nascita di un replicante, un evento supervisionato dal personaggio di Jared Leto nei panni di un guru poco raccomandabile. Alle sue spalle c'è Sylvia Hoeks, l'attrice olandese, che ricordiamo in La migliore offerta di Tornatore, interpreta l'assistente di Leto, anche lei poco raccomandabile (più volte nel film prova a fare la pelle a Ryan Gosling): in quel momento, però, la vediamo commuoversi. La cosa dura un attimo, ma quell'unica lacrima è la mossa finale di una delle scene più potenti del sequel di Denis Villeneuve. "Ed è stata totalmente improvvisata - ci racconta la Hoeks - Quella lacrima è venuta fuori. Non era nel copione. E' successo e basta. E l'abbiamo tenuta nel film". 



Leggi l'intervista a Harrison Ford e Ryan Gosling: "Vi raccontiamo il lato romantico di Blade Runner"

La trentaquattrenne Hoeks ricorda ancora quel momento in cui negli anni Ottanta ha visto per la prima volta Blade Runner: "Mi ha emozionata, ma anche spaventata. Ero veramente giovane e ricordo di averlo visto con la mia famiglia perché in Olanda eravamo orgogliosi di Rutger Hauer. All'epoca ero troppo piccola per capire la fantascienza, oggi invece sono una fan. Faccio l'attrice quindi seguo sempre la bravura degli attori: ecco perchè oggi mi piace la fantascienza, perché dà spazio ad attori iconici". 
 
Essere una donna nel mondo fantascientifico noir di Blade Runner vuol dire avere la possibilità di creare personaggi femminili potenzialmente indimenticabili... 
Be sì, si tratta sempre di donne forti. Ma questo è un elemento che ritorna anche nella filmografia di Denis Villeneuve, basta guardare Sicario e Arrival. Il segreto per trovare quella forza è non usare un'unica qualità: non solo la bellezza, non solo la tenerezza o il lato action. Prendere invece un po' di tutto. In quel modo si evitano i cliché. Io credo che i misteri che i noir presentano siano esattamente quello che lo spettatore cerca. Ogni personaggio in un noir è memorabile. E quel tono di raccontare una storia si distacca da tutto il resto del cinema che oggi punta con l'HD ad arrivare a toni realistici tipo documentario. No, il noir è ancora una cosa speciale.


 
Hai iniziato parlando di amore per gli attori, chi sono dunque le tue eroine noir? 
Una su tutte, Isabelle Huppert. Basta la sua presenza in un film per correre a vederlo. Ad oggi La pianista di Haneke è il mio film preferito. La Huppert è come Greta Garbo, riesce sempre a portare in scena personaggi misteriosi e potenti. Un'altra che adoro è Tilda Swinton e la capacità che ha di trasformarsi: non bada al cliché secondo il quale devi per forza essere femminile. E si trasforma senza alcun problema. 
 
Inevitabile chiederti invece dei tuoi attori del cuore...
Sono cresciuta con Edward mani di forbice. Mi sono innamorata all'istante di Johnny Depp. Prima di lui nel mio cuore c'era B.A. di A-Team, hai presente?
 
Ti riferisci a Mr. T
Proprio  lui, era un personaggio bellissimo: ricordi che aveva sempre paura di volare e i suoi compagni lo drogavano sempre? Ecco io sono riuscita a liberarmi della mia paura di volare perché sognavo di accompagnarlo personalmente. 



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E poi è arrivato Johnny Depp... 
Ero una teenager quando ho visto Edward mani di forbice. Anche lì parliamo di trasformazioni: Johnny Depp ha rinunciato alla sua bellezza proprio nel momento in cui era il nuovo sex symbol. E' stato lui a scatenarmi la passione verso questo mestiere e le possibilità di trasformazione che offre...
 
Hai ancora una cotta per Johnny Depp, anche con gli ultimi film che ha interpretato? 
Sì, dipende dai ruoli e dai film. A volte vado a vedere i suoi film, altre volte non fanno per me. Detto questo lui fa sempre un lavoro di trasformazione straordinario.

Tu invece come ti sei trasformata in Blade Runner 2049? 
Mettendo su sette chili di muscoli. Mi allenavo sei ore al giorno, sei giorni alla settimana. Una volta arrivata sul set l'allenamento non si è fermato: anche lì continuavo per due ore e mezza al giorno perché bisognava tenere i muscoli in movimento. Per otto mesi ho fatto fitness, full body building e praticato arti marziali. 



Hai avuto qualche modello di ispirazione per il personaggio? Penso subito alle donne del primo film...
Più che altro ho studiato personaggi come Taylor Swift e Selena Gomez, donne al top del loro successo che oggi sono diventate le versioni virtuali della loro persona. Pensaci, tutto quello che fanno è online. E' una cosa molto interessante, ho attinto dal loro mondo. 
 
Sul set di Blade Runner hai sentito il peso dell'eredità del primo film?
Lo abbiamo sentito tutti, ma io ero piena di passione verso questo progetto: mi sentivo una bambina in un negozio di caramelle mentre guardavo Harrison Ford e Ryan Gosling recitare insieme, ma anche vedere Roger Deakins, il genio della fotografia all'opera. Volevo godermi ogni secondo di questa esperienza...

Quindi niente nervosismi, la notte durante le riprese dormivi come una bambina...
Per forza, tutte quelle ore di allenamento mi hanno massacrata!

Blade Runner 2049 è attualmente nei cinema distribuito da Warner Bros.