
Dieci film rovinati da produttori ficcanaso

Alien 3 e i film rovinati dai produttori
Alien 3 è forse il capitolo meno amato della saga originale di Alien, e un motivo c'è: è un film che gioca sul sicuro dopo che i due precedenti erano andati all in, restando impressi nella memoria dei cinefili. Ma la colpa non è tutta di David Fincher: il film gli fu strappato di mano dalla 20th Century Fox, tagliato, rimontato. Dopo essere stato scritto da ben cinque persone diverse (tra cui il guru del cyberpunk William Gibson), Alien 3 venne girato senza uno script completo. Fincher, a un certo punto, venne tagliato fuori dal montaggio e solo un tardo extended cut ha restituito ai fan (più o meno) il film che Fincher aveva immaginato.
Ma questo non è l'unico caso in cui pesanti interferenze dei produttori hanno segnato l'insuccesso commerciale o critico di un film. Eccone altri nove...
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I cancelli del cielo (1980)
I cancelli del cielo, il film che causò il tracollo della United Artists e la fine della New Hollywood fu il risultato di un comportamento bizzarro da parte del regista e della paura dello studio. Michael Cimino andò ampiamente oltre il budget previsto (da 11,6 milioni di dollari a 30), il suo folle perfezionismo passò alla storia (set ricostruiti da capo per minuzie, decine di ciak per una singola scena) e quasi gli costò la regia del film. Alla fine, la sua versione di oltre cinque ore fu ridotta a 219 minuti, ma fu un disastro al botteghino e, incomprensibilmente, venne anche distrutta dalla critica.

Superman II (1980)
Uno dei casi più celebri di interferenza totalmente arbitraria dei produttori è quello di Superman II. Richard Donner aveva già iniziato a girare il sequel in contemporanea con il primo film, una mossa inaudita per l'epoca. Ma i conflitti con i produttori Alexander e Ilya Salkind portarono al suo licenziamento e alla scelta di Richard Lester come rimpiazzo. Donner aveva già girato un buon 75% del film, ma Lester, per essere accreditato come unico regista, dovette rigirare svariate scene per arrivare almeno al 51%.
Il Jor-El di Marlon Brando sarebbe dovuto apparire anche in Superman II, ma i Salkind decisero di tagliarlo perché l'attore era in causa con loro sulla sua paga per il primo capitolo. Per questo la mamma di Superman (Susannah York) prese il suo posto. Molti anni dopo uscì The Richard Donner Cut, che tentava di ricostruire in qualche modo la versione originale del film.
C'era una volta in America (1984)
Il capolavoro di Sergio Leone sull'America della Grande Depressione uscì da noi in una versione approvata dal regista di 229 minuti. Ma in USA, il produttore Arnon Milchan decise di ridurre considerevolmente la durata di C'era una volta in America fino a 139 minuti. Non solo: rimontò il film in ordine cronologico, rovinandone il pathos. Leone, che già era stato costretto a tagliare il film per accontentare i distributori, non fu per niente contento della cosa. Di recente, i figli del regista hanno ricostruito la versione di 269 minuti che Leone avrebbe preferito.

Le crociate (2005)
Nonostante Ridley Scott sia un nome altisonante e rispettato, 20th Century Fox gli dichiarò guerra durante la lavorazione de Le crociate. Dai suoi 189 minuti, il film fu ridotto a 144. Il regista non la prese bene, soprattutto perché questa versione ridotta venne condensata malamente e fu aspramente criticata dalla stampa. La versione originale uscì in seguito in home video e, come volevasi dimostrare, venne invece lodata da tutti.

La bussola d'oro (2007)
Nelle intenzioni di New Line Cinema, La bussola d'oro avrebbe dovuto essere solamente il primo di una lunga serie di adattamenti della saga "Queste oscure materie" di Philip Pullman. Ma lo studio si fece prendere dal panico: tagliò più di mezz'ora di film per massimizzare i profitti nelle sale, smussò gli angoli più cupi della sceneggiatura (scritta da Chris Weisz, anche regista) e appiccicò al film un lieto fine per rasserenare gli animi. Il risultato fu un tonfo al botteghino da cui la saga non sarebbe mai ripartita.

Io sono leggenda (2007)
Nell'edizione in DVD di Io sono leggenda, è presente come extra un finale alternativo in cui (SPOILER) Robert Neville (Will Smith) sopravvive e porta via con sé la cura, trovando in fine una comunità di sopravvissuti al virus. Non solo: Robert capisce, come nel romanzo di Richard Matheson, che in realtà è lui, ormai, a essere il mostro in un mondo in cui i mostri sono diventati la nuova specie dominante, e non sono nemmeno poi così mostri dopo tutto. Il finale visto al cinema, imposto dalla Warner, stravolge invece questo messaggio potentissimo e lo sacrifica in nome di un banale colpo di scena eroico, in cui Neville si fa saltare in aria per salvare Anna (Alice Braga).

Spider-Man 3 (2007)
Dopo due capitoli esaltanti, la trilogia originale di Spider-Man diretta da Sam Raimi si concluse con un terzo film ben al di sotto delle aspettative. Non tanto al botteghino, dove trionfò più degli altri, quanto proprio in termini di qualità. Il film è noto per le sue scelte bizzarre (la sequenza di ballo con Tobey Maguire, il ciuffo emo per decretarne il passaggio al lato oscuro) e l'eccesso di sottotrame e cattivi. Il motivo? La Sony costrinse Raimi a includere nel film Venom, un personaggio che lui non amava (essendo cresciuto con le storie classiche dell'Uomo Ragno anni '60) e che avrebbe richiesto due film solo per sviluppare le sue origini correttamente. Gettato così nella mischia, dentro a un film già stracolmo di cose da raccontare, finì per sbilanciare il tutto. Inutile dire che Sony NON imparò dai propri errori e li ripeté in The Amazing Spider-Man 2.

X-Men: Le origini - Wolverine (2009)
Il primo film solista di Wolverine fu unanimemente distrutto dalla stampa. La colpa è principalmente di Tom Rothman, il ben poco illuminato capo della 20th Century Fox dell'epoca. Rothman sfidò apertamente il regista Gavin Hood, che aveva una visione ben più cupa di Wolverine, contrapposta al tono leggero voluto dal produttore. Quest'ultimo vinse, condannado il film nella memoria dei fan. E snaturando il personaggio di Deadpool (Ryan Reynolds anche qui), che da chiacchierone divenne muto (con la bocca letteralmente cucita).
Anni dopo, in seguito all'addio di Rothman, sarebbe arrivata una doppia rivincita: i film Deadpool e Logan - The Wolverine avrebbero completamente ribaltato le scelte sbagliate di X-Men: Le origini - Wolverine, sbancando i botteghini. Chi aveva ragione, eh, Tom?

Fantastic 4 - I fantastici quattro (2015)
Uno dei più celebri casi di meltdown pubblico di un regista a memoria recente, Fantastic 4 verrà ricordato per le accuse lanciate da Josh Trank contro la Fox su Twitter, che gli costarono la regia di uno spin-off di Star Wars. Ma le accuse non erano del tutto infondate, per quanto il metodo di Trank sia stato sbagliato. Lo studio ha riscritto la sceneggiatura senza coinvolgerlo e lo ha estromesso anche dalle riprese aggiuntive. Certo, c'è chi sostiene che tutto questo sia stato fatto per salvare il film, giudicato impresentabile dallo studio. Ma non è che il risultato sia stato un grande miglioramento, il che ci porta alla domanda: come diavolo doveva essere prima?