
Dieci film che dovreste guardare da soli

Gravity (2013)
Abbiamo già esaminato i dieci film che non dovreste vedere da soli, oggi invece ci concentreremo su quelli che dovreste assolutamente vedere da soli. Dieci film che richiedono la vostra massima attenzione, nessun disturbo esterno e la voglia di lasciarsi cullare da ritmi lenti, immagini suggestive e lunghi silenzi carichi di tensione.
Cominciamo da Gravity, il capolavoro fantascientifico di Alfonso Cuaron. Un film che ha meritatamente vinto sette Oscar, fotografato da quel genio di Emmanuel Lubezki (I figli degli uomini, Revenant) e quasi completamente ricostruito al computer con una perizia mai vista prima. Sandra Bullock e George Clooney sono due astronauti colpiti da un disastroso incidente in orbita. L'odissea per tornare a casa sarà un'inarrestabile sequela di grandi momenti di suspense. Il tutto avvolto nel'assordante silenzio dello spazio. Un racconto intimista, pur con grandi effetti speciali, che richiede la totale solitudine per dare il meglio: vi identificherete nella missione di Sandra Bullock dall'inizio alla fine catartica.
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Le ali della libertà (1994)
Ci sono film da cui è impossibile staccarsi anche quando capita di trovarli già iniziati facendo zapping in TV. Le ali della libertà è uno di questi. Frank Darabont ha realizzato (da un racconto di Stephen King) un grande classico del cinema carcerario, un racconto struggente e intimo che si trasforma in meccanismo a orologeria perfetto. Da vedere e rivedere da soli all'infinito, per non perdere neanche un prezioso dettaglio.

L'albero della vita - The Fountain (2006)
Darren Aronofsky e il suo film più discusso, per alcuni un imperdibile capolavoro, per altri un fallimento spettacolare. In ogni caso, se vorrete mai vederlo per curiosità, sappiate che L'albero della vita funziona meglio se visto da soli: l'ammontare di metafore religiose e la struttura temporale sui generis lo rendono un film da vedere con la massima concentrazione e senza stimoli esterni. Niente patatine da sgranocchiare mentre si fanno battute, per capirci.

Non è un paese per vecchi (2007)
Non che gli altri film dei Coen non richiedano attenzione, ma il ritmo di Non è un paese per vecchi richiama i western classici e dunque "non è un film per casinisti". Non programmateci una serata a birra e popcorn, per capirci: chiudetevi in casa, con un bel televisore grande e la pazienza di immergervi in un mondo di figure ai margini, disperate ma determinate a sopravvivere. E poi c'è il più grande cattivo del cinema anni 2000, l'Anton Chigurh di Javier Bardem.

L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007)
Ancora un western, ma qui siamo dalle parti del revisionismo. La storia è quella di Robert Ford (Casey Affleck), l'uomo che uccise il più grande bandito del West, Jesse James (Brad Pitt), nel modo più banale possibile. Il film di Andrew Dominik è una meditazione struggente sul tramonto del mito e del West, dotata di un ritmo lento ma di una tensione costante. Non per tutti, ma decisamente da gustare in solitudine come un ottimo bicchiere di whisky.

Into the Wild - Nelle terre selvagge (2007)
La storia vera di Chris McCandless (Emile Hirsch), che abbandonò tutti i suoi averi per andare a vivere nelle lande disabitate dell'Alaska. Un riflessione sull'individualismo umano (e americano) e sulle sue estreme conseguenze, diretta da Sean Penn. Un film che è anche un'esperienza, un viaggio interiore oltre che esteriore, da apprezzare in compagnia di se stessi.

Moon (2009)
L'esordio di Duncan Jones al cinema resta il suo film migliore. Moon sfoggia anche uno dei ruoli migliori di Sam Rockwell, solo protagonista (ma con sorpresa!) del film - se escludiamo il computer con la voce di Kevin Spacey. Un'epopea di solitudine estrema (la storia è quella di un operaio di turno sulla luna) con cui vi dovrete identificare per rendere l'esperienza più intensa.

127 ore (2010)
Danny Boyle è riuscito a confezionare un film perfetto per raccontare fin dove possa spingersi l'istinto di conservazione. 127 ore avrà pure un finale duro da sostenere, ma è una celebrazione della voglia di vivere a ogni costo, con un James Franco di rara concentrazione. Da vedere in solitudine per calarsi nello stato mentale del suo Aron Ralston, alpinista rimasto intrappolato in un canyon per giorni, senza possibilità di scampo. Tranne... no, non ve lo diremo: non vogliamo rovinarvi la sorpresa.

All Is Lost - Tutto è perduto (2013)
Robert Redford completamente solo, su una barca in mezzo all'oceano. La sua lotta per la sopravvivenza quando una tempesta lo raggiunge. All is Lost è un film che fa il massimo uso della sua star, un uomo da magnetismo naturale che non ha bisogno di proferire parola per concentrare su di sé la nostra attenzione. E lo piazza nel bel mezzo degli elementi. Sono i rumori della barca e del mare a fare da colonna sonora al film di J.C. Chandor, grande prova d'attore e di regia nella quale ci si perde con piacere.

Revenant - Redivivo (2015)
Un'odissea in mezzo a terre gelate e sperdute, in balia di orsi e nativi. Leonardo DiCaprio digrigna i denti e grugnisce, mangia pesce crudo, lotta per sopravvivere. Revenant - Redivivo di Inarritu (tre premi Oscar tra cui quello sudatissimo a DiCaprio) merita tutta la vostra attenzione. E' un tour de force micidiale e, come già nel caso di altri film di questa classifica, funziona meglio se ci si identifica del tutto nella solitudine del protagonista, un trapper abbandonato in cerca di vendetta e di salvezza.