Dario Argento: “L'anno prossimo Profondo rosso in sala”

Dario Argento ha tenuto una conferenza stampa nel corso dell'ultima giornata del Torino Film Festival, per commentare la proiezione di Profondo rosso al festival e l'imminente quarantesimo anniversario del suo film più famoso. “L'anno prossimo sarà in sala sicuramente – ha rivelato alla platea di giornalisti – L'anno scorso già è stato proiettato in tre sale a Roma, ma l'anno prossimo verrà distribuito in tutta Italia”.

Il regista ha anche parlato del suo prossimo progetto, un film tratto da Sandman, capolavoro a fumetti di Neil Gaiman, interpretato da Iggy Pop. “Lo farò l'estate prossima – ha detto – Ho incontrato Iggy Pop a New York; lui per me è un mito e ho scoperto che anche io sono un mito per lui. Mi ha chiesto 'Perché non mi fai fare una parte in un tuo film?' e così gli ho dato un ruolo in Sandman. Lui ha già fatto cinema e ha una faccia rude e forte, ma è anche una persona intelligente e colta di cinema e musica”.

Torino ospita in questi giorni e fino al 6 gennaio anche una mostra dedicata a Sergio Leone presso il Museo del Cinema. Argento, che ha scritto il soggetto di C'era una volta il West insieme a Bernardo Bertolucci, ricorda il suo rapporto con Leone: “Lo conoscevo da prima. Eravamo amici perché, quando facevo il critico, fui uno dei pochi in Italia a parlare benissimo dei suoi film. Per questo ebbi rimproveri dal direttore del giornale, perché erano film commerciali e non si poteva dire che fossero capolavori. Quando decise di fare il suo primo film con una protagonista femminile, pensò di prendere persone nuove, perché il cinema italiano era molto legato a personaggi maschili e Sergio voleva persone che potessero affrontare con libertà e serenità i personaggi femminili. Per questo prese me e Bertolucci. Andavamo a casa di Sergio e chiacchierando andavamo avanti a costruire pezzo per pezzo il puzzle del film”. L'incontro si conclude con una botta di onestà: interpellato sull'annunciato remake di Suspiria, Argento afferma di non saperne più nulla ma ammette, “Spero che non lo faranno mai”.