Festival Roma 2014
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Spandau ballet, il mito in un film

La storia del gruppo più romantico di sempre diverte la platea del Festival di Roma

Spandau Ballet - Il film

21.10.2014 - Autore: Alessia Laudati
Per chi negli anni ’80 non era ancora nato, oppure era semplicemente molto distratto, il nome Spandau Ballet non evocherà di certo un sapore facilmente distinguibile. Chi invece ha visto abbastanza primavere da aver vissuto l’esplosione della musica new romantic, sentirà un eco di musica elettronica sullo sfondo di una Londra dominata da un solo diktat: distinguersi. 
 
Con un bagaglio culturale dal peso non indifferente, arriva a Roma Soul Boys of The Western World diretto dalla regista George Hencken. Il film racconta gli esordi della band britannica e il lungo percorso che l’ha prima portata prima a riunirsi nel 2009, e poi, a intraprendere un tour internazionale che toccherà nel 2015 anche l’Italia. 
 
Fin dal principio, Soul Boys sceglie di focalizzarsi prevalentemente sulla ricostruzione accurata del contesto all’interno del quale il gruppo musicale è nato e vissuto. Per riuscirci, la pellicola compie un accurato lavoro di ricchezza visiva che si basa esclusivamente sull’ausilio del footage e montato a ritmo velocissimo. Con questo tono incalzante, che omaggia idealmente la velocità iconica della cultura di massa, scorrono sullo schermo i turbamenti delle versioni giovanili di Tony Hadley, Gary e Martin Kemp, John Keeble e Steve Norman. Cinque ragazzi appartenenti alla classe operaia londinese, che nel 1979 sono alle soglie di un successo planetario. 
 
Complice l’assenza di immagini recenti della band, è facile per lo spettatore calarsi in un qualsiasi sottoscala londinese, dagli spazi angusti e dal dancefloor sudato. Così, le molte suggestioni provenienti dal passato, l’attenzione esasperata per un’estetica raffinata diametralmente opposta a quella che attraversava invece la cultura punk e l'atmosfera della Londra anni ’80 del Blitz e di La Scala, risultino straordinariamente credibili. Ma Soul Boys non è solamente un film “storico”. Aldilà della ricostruzione del contesto, che nel film si assesta sul giusto tono di racconto senza trasformarsi in una fredda cronaca degli eventi, la storia degli Spandau è innanzitutto una narrazione di profonda amicizia, di dolore, di buongiorno e arrivederci.

In questo senso il valore del film non è solamente quello di fornire una fotografia accurata del periodo, ma piuttosto di trasmettere il calore che emana il profondo legame che unisce i cinque membri della band. E’ attraverso l’inserimento delle dinamiche personali, che Soul Boys of The Western World diventa un’opera decisamente omogenea e un’intensa storia di passione emozionante anche per la generazione che non ha vissuto il mitico fervore degli anni ’80. 

Per saperne di più, leggete la nostra intervista a Tony Hadley.

In uscita il 21 ottobre, Spandau Ballet - Il film è distribuito da Nexo Digital.
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