Festiva di Cannes 2017
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The Square: sesso, humour e imbarazzo. Il regista presenta il film più folle e disperato di Cannes

Ruben Östlund torna sulla Croisette due anni dopo il cult Forza maggiore

20.05.2017 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes (Nexta)
Cannes - Nel nuovo film di Ruben Östlund (regista di Forza maggiore) c'è un'intera sequenza che mostra un rapporto sessuale tra i protagonisti. Una scena interpretata dal danese Claes Bang e dall'americana Elisabeth Moss. I due "si cavalcano" a vicenda. A turno uno sopra l'altro. Una volta che entrambi hanno raggiunto l'orgasmo, la donna gli chiede il preservativo per gettarlo via. Lui non è affatto d'accordo e nasconde il contraccettivo. A quel punto la richiesta della donna diventa quasi un obbligo. L'imbarazzo raggiunge livelli altissimi con la Moss pronta a strappare il preservativo dalle mani di Bang, mentre cerca di umiliarlo verbalmente. E' un momento in cui si ride tanto. E si prova disagio, anche e soprattutto. 

Sono parecchi i momenti in cui The Square strappa delle risate, quel tipo di sorrisi che celano ben più strati che mero umorismo. Si tratta infatti di uno humour contagiato da un certo imbarazzo e da altrettanta disperazione. Una sensazione molto vicina a una risata isterica, che lo spettatore prova mentre si identifica con il lato meno brillante dei personaggi in scena.  "Si tratta di una sequenza girata in POV e cioè totalmente in soggettiva dal punto di vista dei due protagonisti - afferma Bang - Non credevo che questo tipo di scene di sesso venissero fatte anche nel cinema destinato al grande pubblico. Di solito i POV sono tipici dei film porno".
 
"Ho girato la scena sopra il nostro direttore della fotografia. Simulavamo il movimento - racconta la Moss - Si tratta sempre di situazioni imbarazzanti... ma quando giri queste scene sul set di Ruben Östlund allora diventano mille volte più imbarazzanti!".  "Sì, di solito la regola quando fai un film con Ruben è che non ti capiterà mai di uscire dal set con la dignità ancora addosso" - continua Bang. 
 
Satira sullo stile di vita occidentale e sulla maschera che indossiamo nella società di tutti i giorni, The Square è il quarto film di Östlund che viene presentato a Cannes: "Questo lavoro è diverso da Forza maggiore che aveva una struttura narrativa molto chiara. In The Square, invece, la storia si snoda su più strati - dichiara il regista - Mi faceva un po' paura pensare a come gestire il tutto, ma arrivato a tre quarti del montaggio allora ho capito che la cosa avrebbe funzionato". 
 
Seguiamo Bang nei panni del potente direttore di un museo di Stoccolma alle prese con un'importante installazione artistica. Stiamo con lui nei giorni che precedono l'evento assistendo a tutti le situazioni tragicomiche in cui viene travolto. Situazioni alleniane raccontate con lo stile freddo e appuntito del regista svedese. "Questo nostro protagonista è come una scimmia che cerca di reggere il confronto con la vita. Non mi interessa cercare motivazioni o spiegazioni psicologiche al riguardo. Racconto un essere umano che si trova in quella posizione e le condizioni attorno a lui".
 
Quanto The Square è un film politico? Risponde il protagonista: "Credo che sia stato August Strindberg a dire che tutto il teatro politico fa schifo, ma che il miglior tipo di teatro è sempre politico. Ecco, non volevamo fare un film politico, eppure lo è. Perché commenta il modo di vivere qui in occidente, dove cerchiamo tutti di condurre una vita decente e poi improvvisamente chiudiamo gli occhi davanti a cose in cui sarebbe meglio aprirli. Non reggiamo il peso di queste situazioni. Il film sottolinea proprio questo: l'ipocrisia della vita occidentale". "E' proprio così - conclude Östlund - volevo tirarmi fuori da ogni tipo di dibattito, politico e religioso, e iniziare a parlare di altruismo".   


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