Festiva di Cannes 2014
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Ecco il nuovo Kim Ki-duk, ma a una condizione

A Cannes il regista coreano minaccia rappresaglie in caso di scarso pubblico per il suo 'One on One'.

Ki-duk Kim

20.05.2014 - Autore: Mattia Pasquini
"Il film dovra' raccogliere almeno 100.000 spettatori, in modo da poter esser tranquillo di pagare gli attori e la troupe che hanno preso parte al progetto senza alcuna garanzia. Il recupero dell'investimento e' l'unico modo per me di continuare a fare film significativi", sono le parole con cui il regista e attore sudcoreano Kim Ki-duk si e' confessato al Festival di Cannes, dove ha avvisato pubblico e distributori delle sue intenzioni relativamente alla distribuzione in homevideo, ovvero che il suo prossimo film, "One on One, non verra' venduto negli altri mercati finche' non sara' visto al cinema da un pubblico di 100.000 persone".

Vincitore della Berlinale nel 2004 (La Samaritana), dell'Un Certain Regard al Festival di Cannes 2011 (Arirang) e del Leone d'oro alla Mostra di Venezia del 2012 (Pietà), Ki-duk sembra mostrare di temere oltremodo la diffusione pirata della sua Opera, come sembra confermare la dichiarazione in questione e l'ulteriore chiarimento: "Le versioni pirata iniziano a circolare nel momento in cui il film viene distribuito su mercati secondari".

La speranza e' questa storia di sette sospetti di omicidio che incrociano le loro vicende con quelle di un gruppo di terroristi - che dovrebbe uscire in 50 sale coreane a partire da giovedi' - possa bissare il successo di Bad Guy (2001), che raccolse un numero record di 700.000 spettatori, o di Rough Play (che vedeva il regista in veste di produttore) visto da un pubblico di oltre un milione e trecentomila persone.
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