Biennale Venezia 2014
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Shinya Tsukamoto: “Ecco a voi l'orrore della guerra”

Intervista al cineasta giapponese, a Venezia con il visionario Nobi

Shinya Tsukamoto

03.09.2014 - Autore: Marco Triolo, da Venezia
È da sempre il cantore degli incubi della carne made in Japan. Shinya Tsukamoto, autore della trilogia di Tetsuo ma anche di inquietanti visioni come Vital e A Snake of June, ospite abituale della Mostra di Venezia, è tornato quest'anno con Nobi (Fires on the Plain), adattamento del romanzo di Shohei Ooka che ispirò anche Fuochi nella pianura di Kon Ichikawa. La sua versione è un incubo roboante, il viaggio all'inferno di un soldato giapponese disperso nella giungla negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale. Tsukamoto ha scelto di raccontare la storia attraverso una serie di associazioni visive, lasciando da parte quasi completamente la narrazione tradizionale. Eppure la sua idea, come ci ha spiegato, era proprio quella di rendere nella maniera più realistica possibile l'orrore della guerra, lontana dai “melodrammi pieni di eroismo” che si fanno oggi in tutto il mondo, Giappone compreso. La nostra intervista.


Tsukamoto contornato da cast e collaboratori.

In tutto il suo cinema c'è una morbosa relazione con la carne: in Nobi si parla addirittura di cannibalismo e ci sono molti effetti gore. Cosa l'affascina di questi temi?
Credo che questa interpretazione possa essere data a Tetsuo, in cui c'è effettivamente l'idea di un contatto tra carne e inorganico con violazione della carne stessa. In Nobi invece non c'è nulla di tutto questo: quella è di fatto la realtà di una guerra, anzi la realtà è anche anche peggio di così. Non c'era assolutamente la ricerca dell'effetto gore o morboso.

Certo, ma nei film occidentali siamo decisamente più attenti a non mostrare immagini così violente, anche se sicuramente sono più credibili le sue che quelle a cui siamo abituati...
Non è solo una tendenza occidentale, anche in Giappone è così. I nostri film di guerra hanno di solito una chiave eroica o melodrammatica, nel senso di melodrammi belli da vedere e commoventi. Io lo trovo un insulto alla ragione: la guerra non si può descrivere in queste tinte, è piena di crudezza e orrore, non una cosa da desiderare e piena di eroismo come nei film.

Cosa spinge secondo lei così tanti autori a firmare ancora oggi film sulla Seconda Guerra Mondiale?
Dalla guerra sono passati settant'anni e questo significa che le persone che l'hanno vissuta sono quasi tutte morte. Loro erano gli unici testimoni di una realtà che è stata poi edulcorata e non arriva più senza filtri. Per questo è necessario mostrare la realtà per come era, salvando così la memoria.



Nobi è girato in uno stupendo digitale. Come mai ha scelto questo formato? Pensa che il digitale soppianterà totalmente la pellicola nel prossimo futuro?
Su questo provo sentimenti molto contrastanti, perché ho iniziato con il formato 8 mm e ho quindi un rapporto di grande amore con la pellicola. L'idea che scompaia dall'esistenza di un cineasta mi rende molto triste. Allo stesso tempo mi rendo conto che siamo in una fase di transizione per una totale conversione al digitale. Ci sono casi in cui diventa difficile poter girare in pellicola: Nobi avrei dovuto per forza girarlo in 35 o 70 mm, e ciò avrebbe significato un budget improponibile per questo tipo di progetto. La mia scelta è stata dunque dettata anche da queste esigenze.

Ha visto il film di Ichikawa o cercato di evitarlo?
L'ho visto la prima volta al liceo. Amo molto Ichikawa e amo anche quel film. Ma c'è una grande differenza tra la mia versione e la sua: Ichikawa intendeva esplorare i meandri oscuri dell'interiorità del personaggio, io invece mi sono concentrato non tanto su quanto avviene dentro il soldato, ma sul quello che accade tra lui e la natura. C'è un contrasto tra le brutture a cui l'essere umano si riduce e la bellezza della natura intorno a lui, che era anche il tema del romanzo.

Ha mai pensato di tornare alla saga di Tetsuo per un quarto capitolo?
Non è in progetto, ma c'è un'idea che mi ronza in testa, fare un Tetsuo in versione anime. Ma per ora non c'è niente in cantiere.

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