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VITE NASCOSTE

VITE NASCOSTE

VITE NASCOSTE

20.04.2001 - Autore: Luca Persiani
\"Vite Nascoste\" si situa bene nella tradizione dei melodrammi a metà fra la storia d\'amore e quella di problemi familiari, tradizione che in Italia trova forse la sua massima esposizione nei film televisivi serali di Rai 2 e in quelli pomeridiani di Rete 4. In questo caso il piglio narrativo è decisamente più cinematografico, anche considerato l\'impiego di due star, magari oggi un po\' sotto tono, come Melanie Griffith e Patrick Swayze (quest\'ultmo relegato ormai da diverso tempo nel limbo delle produzioni di serie b). Ed è proprio il feeling che si crea fra i due protagonisti che da un sapore di credibilità alla vicenda. La Griffith con la sua fisicità da adolescente invecchiata e il volto un po\' gommoso ma evocativo di Swayze sono il motore di una messa in scena programmaticamente di basso profilo che si muove fra i topoi della malattia mentale e della perdita degli affetti, nonché di una narrazione non sempre appoggiata da dialoghi stimolanti. Swayze in particolare dimostra di avere tutte le corde per un ruolo per lui a prima vista non proprio adatto (molto meno sopra le righe e stilizzato del suo personaggio in \"Ghost\"), sostenendo bene la sua interpretazione anche quando la storia d\'amore passa in secondo piano e il film diventa una sorta di viaggio terapeutico nelle ferite del passato di Lulù, Ben e sua moglie. Ottima anche la prova di Penelope Ann Miller nella parte della moglie psichiatra di Ben.
FILM E PERSONE