NOTIZIE

Vikings: intrighi, tradimenti e colpi di scena nei nuovi episodi (La recensione in anteprima)

La seconda parte della stagione 5 partirà su Timvision il 29 novembre

Vikings

28.11.2018 - Autore: Marco Triolo
Michael Hirst deve essere lo sceneggiatore più prolifico al mondo. O questo, oppure deve aver perfezionato la clonazione umana, perché da cinque anni ormai porta avanti Vikings da solo. Hirst ha scritto ogni singolo episodio della serie MGM, e finché si trattava di dieci episodi l’anno lo sforzo, per quanto disumano, poteva anche essere comprensibile. Ma da quando History Channel ha deciso di raddoppiare il numero di puntate a stagione, portandole a venti, l’impresa è diventata titanica.
 
Eppure, Hirst la porta avanti egregiamente, altrimenti non saremmo qui a parlare di Vikings ancora oggi. Non dopo la morte di Ragnar Lothbrok, ovvero, per molti, la ragione principale per seguire la serie. Una svolta dettata dalla “pseudo-storia” seguita da Vikings (non si sa quanto sia vera la figura di Ragnar, si tratta di una leggenda), eppure di un coraggio senza precedenti, tale da ispirare altre serie a sfidare il tabù (scommettiamo che The Walking Dead non avrebbe mai osato mandare a casa Rick Grimes a cuor leggero senza questo precedente?).
 
La scelta di Hirst ha pagato: Vikings è appassionante esattamente quanto lo era prima che Travis Fimmel ci abbandonasse. Le prime tre puntate della seconda parte della quinta serie portano avanti le varie sottotrame sui dissidi interni alla famiglia di Ragnar. I suoi eredi sono ora distintamente divisi in due schieramenti contrapposti: da una parte Bjorn e Ubbe, che fuggono in Inghilterra insieme a Lagertha e Heahmund per chiedere asilo al nuovo re di Wessex. Dall’altra Ivar e Hvitserk che, forti dell’appoggio di Rollo e dei Franchi, hanno preso possesso del trono di Kattegat. Morto un grande re, il regno finisce nelle mani dei figli e viene lentamente smembrato: lo svolgimento è risaputo, se avete letto almeno un libro di storia. Ma non per questo meno appassionante.

LEGGI ANCHE: SERIE TV E FILM, DIECI COFANETTI IMPERDIBILI.
 
Fino a poco fa la serie si reggeva principalmente su Ragnar, eppure la nuova struttura corale sta venendo gestita perfettamente da Hirst, che ha scelto saggiamente di non sostituire Ragnar con un altro protagonista. Si viaggia molto di più, si seguono molte più linee narrative e questo porta anche, inevitabilmente, a un problema notato da molti anche in Game of Thrones: nell’Europa del Medioevo sembra che tutti si muovano anche troppo velocemente da un posto all’altro. Ma è un trucco narrativo necessario per far procedere una serie che, nata con l’intento di essere storicamente rigorosa come Roma, ha preso via via una strada sempre più creativa e originale. Trovando, così, una sua personalissima voce.
 
Non è da sottovalutare anche il piacere di ritrovare i vecchi personaggi ancora in vita. Lagertha è una delle figure femminili più forti e indipendenti della televisione moderna. L’arco narrativo seguito da Rollo è probabilmente il più interessante della saga: nutrito dalla sua invidia verso Ragnar ha forgiato un percorso che, passando dal tradimento, è sfociato nella gloria. E Floki è uno dei migliori personaggi televisivi del momento, senza alcun dubbio. Anche lui è impegnato in un viaggio tutto personale che lo ha condotto ai confini dei mondo e di se stesso, e non vediamo l’ora di vederlo proseguire.
 
Già al termine dell’episodio 5x11 c’è un bel colpo di scena che piacerà a chi ha seguito la serie sin dagli albori, un cambio di prospettiva che farà esclamare a molti “Come ho fatto a non pensarci?”. Il resto prosegue sui binari già impostati nei primi dieci episodi, con Heahmund (Jonathan Rhys Meyers) sempre più centrale e Ivar (Alex Høgh Andersen) sempre più spaventoso. Avanti così, a vele spiegate: Vikings è sempre Vikings, una delle serie più sottovalutate in circolazione. E una delle migliori.
 
Vikings 5 ripartirà in esclusiva su Timvision da giovedì 29 novembre.
 
FILM E PERSONE