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VERTICAL LIMIT

VERTICAL LIMIT

Vertical limit

23.02.2001 - Autore: Valentina Bisti
Vertical limit è un avvincente film dazione costruito talmente bene che le immagini spettacolari del K2 con le valli verdi da cartolina e le punte innevate, le valanghe e le bufere sono solo un aspetto affascinante del film. Di solito pellicole del genere si reggono sulla qualità dellimmagine e sulla bravura degli attori. Il film diretto da Martin Campbell (La maschera di Zorro, Goldeneye) sfrutta questi due aspetti ma in più gioca su una suspense davvero al limite della credibilità e su una buona costruzione del profilo dei vari personaggi. Il gruppo che parte dalla base per soccorrere i sopravvissuti è ben amalgamato, divertente e buffo. La bella dottoressa che non si smetterebbe mai di guardare, il solitario conoscitore delle montagne con un passato misterioso, i fratelli Brench, due chiassosi australiani sempre in vena di battute sono tutti attori bravissimi nei loro ruoli poco scontati. Il vero soggetto del film sono le relazioni tra i personaggi principali, non la montagna o lalpinismo. Il rapporto più importante è quello tra fratello e sorella che, tra dolore e sensi di colpa, viene a fortificarsi durante una battaglia per la sopravvivenza. Il coraggio, la determinazione e la forza di volontà alimentano azioni mozzafiato, girate in modo magistrale con limpiego di rigorose misure di sicurezza e di abili specialisti del settore. Il produttore Lloyd Phillips ha architettato un complesso apparato di sicurezza che, sequenza dopo sequenza, addestrava gli attori, preparandoli a riprese ad alta quota. Lavorare ad altezze così elevate comportava rischi che andavano oltre le frane e lo spalancarsi di voragini e crepacci. Quando ci si trova in alta montagna, procedere troppo velocemente impedisce al corpo umano di adattarsi adeguatamente allatmosfera povera di ossigeno e creare così sintomi noti come il mal di montagna. Per essere più sicura la produzione ha assunto molti alpinisti di chiara fama, 50 scalatori professionisti e varie controfigure. Ovviamente alcune scene sono state girate in studio ma nessuna sequenza ha perso di veridicità e di suspense.    
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