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Vader vs. Chigurh

Sfida tra vecchi e nuovi cattivi del cinema: uno appartenente al mondo della fantascienza, l'altro quanto mai terreno. Chi vincerà tra lo Jedi passato al lato oscuro e il sicario che porta sempre con sé una letale bombola ad aria compressa?

Vader vs. Chigurh

23.04.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Luke, io sono tuo padre…” (Anakin Skywalker Guerre Stellari)
Testa o croce: scegli!” (Anton Chigurh Non è un paese per vecchi)

Uno è il più dotato tra i cavalieri Jedi al servizio del bene, manipolato pian piano dai malvagi e attratto dal lato oscuro della forza che lo ha fatto prigioniero. L’altro, invece, ha sempre vissuto nel lato oscuro, mescolandosi tra gli umani… anche se in fondo non è uno di loro. Due figure che fanno a gara di spietatezza, due malvagi di classe del grande cinema, due icone:  Darth Vader e Anton Chigurh, ovvero il passato e il presente dei cattivi sullo schermo.

Il potere logora chi non ce l’ha” – frase che ha reso famoso “il divo” Andreotti, ma che in realtà è stata pronunciata da Talleyrand.
La spada laser contro la monetina. Darth Vader, gigantesco e potentissimo, è avvolto in tutta la sua oscurità da una tuta meccanica che lo tiene in vita. Una figura quasi shakesperiana che dedica anima e corpo al potere, ovvero l’unica cosa per cui vale la pena esistere. Ha scelto di vendere l’anima che aveva, sacrificando perfino la sua famiglia e diventando un guerriero spietato devoto al male e capace di torturare e uccidere chiunque minacci il suo potere.
Chigurh, d’altra parte non ha mai perso nessuno, lui è uno che decide per gli altri. In fondo al suo petto non c’è traccia di cuore, la sua anima (se mai ne ha avuta una) ha lasciato il corpo da un bel pezzo. Nonostante non viva nello spazio, è lui il vero alieno. Non ha mai avuto nessuno e di lui non sappiamo un bel nulla. Si tratta di un personaggio monodimensionale, l’archetipo del male irrefrenabile, molto vicino al Terminator interpretato da Schwarzenegger. Qualcuno lo ha perfino paragonato alla versione moderna della morte ne “Il settimo sigillo” di Bergman.

Spada laser a parte, a Vader basta respirare per infondere paura nel cuore dei suoi nemici. Chigurh, invece, è un professionista che pratica l’omicidio quasi fosse un’arte. Non sentirete mai i suoi passi, non lo vedrete avvicinarsi ma, proprio come un fantasma, ve lo ritroverete davanti e avrete pochi secondi per intraprendere la vostra scelta: quella di scappare via senza voltarvi mai indietro… o tentare la fortuna con testa o croce. Che Dio ve la mandi buona!

Non c’è redenzione per chi non ha anima come Chigurh: siamo certi che prima di finire all’inferno, continuerà a spedire nell’aldilà più anime possibili, contando sulla sua fedele monetina, l’unica vera amica che ha e con cui la pensa allo stesso modo. La domanda è perché Chigurh fa quello che fa. Per i soldi? Sono questo un motivo sufficiente? In verità non ci sembra uno davvero attaccato al denaro. Che sia il prototipo finale della nostra società? Colui che non ha più nessuna remora. Non conosce limiti o motivazioni, è un ribelle senza nessuna causa e nessuno può frenarlo. È invicibile ed inattaccabile, proprio grazie alla sua impenetrabilità e assoluta amoralità.

Vader invece ha sempre una speranza: ha un figlio e non si è mai rassegnato ad avere perso il suo amore. Un personaggio vulnerabile che alla fine pagherà con la sua vità la scelta che ha fatto, ma troverà la pace. Redenzione a parte, la gente lo identificherà sempre come cattivo. L’American Film Institute lo ha piazzato al terzo posto tra i cattivi della storia del cinema, davanti a Terminator e alla Strega del Mago di Oz, ma dietro Hannibal e Norman Bates, imbatutta icona malefica che lo schermo abbia mai accolto. Lord Vader è considerato come la quintessenza del cattivo cinematografico. Il suo mito ha contagiato pefino la politica: nel 2006 il vicepresidente Usa Dick Cheney si definì il Darth Vader dell’amministrazione Bush a causa del lavoro sporco che ha dovuto fare per le guerre portate avanti dalla politica estera americana.

Come diceva Kubrick, che si è dedicato a questo tema nel corso di tutta la sua filmografia: “L’uomo nasce cattivo o lo diventa?”.  
Questa è l’eterna domanda, destinata a non trovare un'unica risposta. È chiaro che chi abbraccia il male come Vader, frutto di un percorso doloroso che lo ha costretto a scegliere, avrà sempre una speranza. D’altra parte, chi sceglie il male per il male come Chigurh è condannato all’inferno.

 

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