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Un triste autunno a New York

Un "Autunno a New York" con Richard Gere

Autunno a N.Y.

13.12.2000 - Autore: Luca Persiani
Will (Richard Gere) ha 48 anni. E\' proprietario di un ristorante di classe nato dalla sua passione per il cibo. Nonostante stia invecchiando, la sua fama di playboy non accenna a diminuire. Charlotte (Winona Ryder) ha 22 anni. E\' la figlia di una vecchia fiamma di Will e ha un tumore incurabile. I due si incontrano nel ristorante di Will, il quale viene subito colpito dalla dolcezza della ragazza. La invita ad una festa con una scusa, e non tarda a nascere l\'amore. Ma il tumore è dietro l\'angolo...   Il commento La regista di origini cinesi Joan Chen (nota soprattutto come attrice nella parte di Josie Packard, nel serial televisivo Twin Peaks) costruisce un melodramma di stampo classico che, pur abbracciando un tema come quello dell\'amore tragico destinato a finire per forze indipendenti dagli amanti, tenta di avvicinarsi al modello del tear-jerker, lo strappalacrime, senza spingere troppo sul pedale dell\'emozione. E per questo, probabilmente, non raggiunge l\'obiettivo. La flebile linea narrativa si regge tutta sulle presenze importanti di Winona Ryder (deliziosa ma un po\' scontata nel suo ennesimo ruolo fuori età) e di Richard Gere (sempre affascinante anche se invecchiato). Non aiutano alcune battute memorabili come \"Però... tu non balli: fluttui\" (Will a Charlotte), che aspirano apertamente ad avere il peso e l\'incisività riservati alle citazioni importanti, ma risultano ovviamente abbastanza risibili. Anche le soluzioni di regia della Chen sono tutte ispirate ad una leggerezza e una levità intenzionate a non enfatizzare troppo il dramma, ma che spesso, proprio per questo, si rivelano poco efficaci o addirittura decisamente prevedibili (come nella scena dell\'ultimo malore di Charlotte). Ne viene fuori una tragedia dalla bassa temperatura emotiva e dalle tinte piuttosto irreali, ambientata in una New York assediata dal freddo e dalla ricchezza in cui si muovono i protagonisti.   In sintesi La narrazione, basata tutta sul carisma degli attori e infarcita di dialoghi che tentano la carta della poesia, non riesce a commuovere più di tanto. In questa situazione Richard Gere e Winona Ryder danno comunque il meglio di loro.   Il giudizio Pallido melodramma romantico sopra le righe.   Per conoscere il finale clicca su segue  
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