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Trafficanti – La recensione della commedia di guerra di Todd Phillips

Dal regista di Una notte da leoni, un film sul lato oscuro del Sogno Americano interpretato da Jonah Hill e Miles Teller

Trafficanti

13.09.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
GUARDATE LA NOSTRA VIDEOINTERVISTA A JONAH HILL.

Si entra al cinema aspettandosi una commedia satirica, si esce sorpresi per aver assistito a un film molto più drammatico del previsto. La presenza di Todd Phillips (Una notte da leoni) alla regia e di Jonah Hill (Superbad, The Wolf of Wall Street) nel ruolo principale sembra suggerire che il DNA di Trafficanti sia un ibrido di comicità caustica e critica sociale, e in parte questo è vero. Eppure, durante la visione ci si rende conto a poco a poco che l'intenzione del regista e sceneggiatore non era per nulla “ridere della guerra”.

Trafficanti racconta la storia, incredibilmente vera, di Efraim Diveroli (Hill) e David Packouz (Miles Teller). Il primo un affarista senza scrupoli disposto anche a piegare le regole pur di fare soldi, l'altro un fallito che sbarca il lunario facendo il massaggiatore per i ricchi di Miami. Finché i due, amici di infanzia che si sono persi di vista, non si rincontrano al funerale di un amico. Nasce un sodalizio che li porterà ad arricchirsi vendendo armi all'esercito americano, armi acquistate in modi sempre più loschi...



Il film di Phillips richiama subito alla mente The Wolf of Wall Street: non tanto e non solo perché condivide con esso Hill – qui, però, nel ruolo che là era di Leonardo DiCaprio – ma perché entrambi scelgono l'arma del grottesco per raccontare il lato oscuro del Sogno Americano e le origini della crisi economica e culturale che stiamo attraversando ormai da anni. Un paesaggio cupo, agghiacciante, senza speranza, eppure dipinto con la palette di colori della dark comedy.

Come si diceva, tuttavia, in Trafficanti si ride molto meno di quanto i singoli ingredienti lascino intendere. Non è una critica, questa: è chiaro che Phillips intendeva proprio distaccarsi dal genere che lo ha reso famoso e lo fa con più abilità di Adam McKay in La grande scommessa. C'è grandissimo ritmo in Trafficanti, una grande capacità di tenere alta la tensione e marciare attraverso gli eventi senza mai perdere di vista lo spettatore, eppure approfondendo sempre i dilemmi dei protagonisti. Hill e Teller hanno un'alchimia perfetta e da essa scaturisce spesso la commedia anche nei momenti più drammatici. Phillips ha anche scritturato il suo pupillo Bradley Cooper in una piccola ma significativa parte – quella di un trafficante che si mette in affari con il duo. La sua lungimiranza nelle scelte di casting è ancora una volta indiscutibile.



Il finale non è consolatorio né moralista. Non c'è condanna nei confronti di Packouz e Diveroli, anzi: lo sguardo di Phillips mantiene la giusta distanza dagli eventi narrati e lascia che siano essi stessi a commentarsi da sé. Perché quando la realtà è più bizzarra della finzione, non c'è bisogno di aggiungere ulteriori messaggi: basta puntare la macchina da presa e osservarla, con il giusto disincanto.

In uscita il 15 settembre, Trafficanti è distribuito in Italia da Warner Bros.