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The Wolfman - La nostra recensione

Benicio Del Toro produce e interpreta il rifacimento dell'horror del 1941. Il regista Joe Johnston ce la mette tutta per onorare l'originale e allo stesso tempo lo fa grondare di sangue e azione. Ecco come dovrebbero essere fatti i remake.

The Wolfman

12.02.2010 - Autore: Pierpaolo Festa
La prima volta che abbiamo sentito che la Universal Pictures avrebbe rifatto il classico horror del ’41 interpretato da Lon Chaney Jr., un brivido ci è salito dalla punta dei piedi lungo la schiena. Perché rifare quel film? Perché non trovare nuove idee invece di pescare dal passato? Questa è l’eterna domanda che ci si pone davanti ad un remake.

The Wolfman - Benicio Del Toro ed Anthony Hopkins

Il risultato finale invece è sorprendente. “The Wolfman” non è solo un tentativo onesto di rispolverare un classico, ma è anche un solido film d’intrattenimento dove ogni cosa funziona a dovere. Merito sì di Benicio Del Toro che anche da produttore non ha mai smesso di supervisionare ossessivamente il tutto, ma soprattutto merito dell’uomo che ha preso il timone in mano nel momento in cui l’intera produzione stava per naufragare dopo l’abbandono improvviso del regista Mark Romanek. Molti non ricorderanno il nome di Joe Johnston, altri invece penseranno al suo fragile “Jurassic Park III”. Ma se andiamo a rispolverare nella sua filmografia, scopriremo che è l’uomo che ha girato il fumettistico “Rocketeer” e l’emozionante “Cielo d’ottobre”, pellicola che ha lanciato Jake Gyllenhaal. In altre parole Johnston è un regista che sa come raccontare una storia.

The Wolfman - Benicio Del Toro

La sua versione di “The Wolfman” funziona sia come film horror che come action d’intrattenimento. Sin dalle prime inquadrature, il regista ci ricorda che si tratta di una storia di paura: il logo della Universal si trasforma in luna piena e assistiamo subito a un qualcosa che i deboli di stomaco non si augurano di vedere. Non mancano le scene madri, siamo certi che la sequenza del licantropo che stermina un campo di gitani vi terrà incollati alla poltrona, facendovi venire i brividi. Benicio Del Toro è truccato dallo specialista Rick Baker e il mix di make up e immagini rifinite in CGI risulta abbastanza credibile. Se la Londra ottocentesca dell’ultimo “Sherlock Holmes” era una metropoli da far west in cui si faceva a botte per strada, quella rappresentata da Johnston è una città dark dominata dall’ululato del protagonista che semina panico e morte per le strade.

The Wolfman - Emily Blunt

E’ davvero un piacere vedere Benicio Del Toro uscire dai suoi soliti ruoli indipendenti per mettercela tutta in un blockbuster. E anche il resto del cast è al massimo della professionalità: Emily Blunt si sforza di non essere soltanto la solita damigella in pericolo e Hugo Weaving tiene testa al licantropo nei  panni del suo antagonista. E se il cameo di Geraldine Chaplin nel ruolo di una fattucchiera gitana vi farà sorridere in quanto a gigioneria, possiamo tranquillamente dirvi che per una volta lo strafare di Anthony Hopkins in scena risulta irresistibile! Sir Anthony sembra divertisti alla grande con l’horror.   

The Wolfman -Anthony Hopkins

Nove volte su dieci girare un remake è un’operazione tutt’altro che artistica e fatta apposta per riempire le tasche dei produttori. Questa volta Benicio del Toro e la Universal Pictures sono arrivati ad un compromesso e si sono presi il tempo di realizzare una solida pellicola d’intrattenimento in cui tutto funziona come un orologio svizzero. La voglia di vedere l’originale rimane, eppure “The Wolfman” ci fa tornare a casa soddisfatti di aver assistito ad un solido spettacolo. Il film è un buon esempio di come bisognerebbe approcciarsi ai rifacimenti. Se questo è il talento di Joe Johnston, allora siamo certi che il suo prossimo “Captain America” è davvero in buone mani.

The Wolfman” sarà distribuito dalla Universal Pictures a partire dal 19 febbraio.

Per saperne di più
Guardate il trailer del film
Benicio under the make up
Anteprima: Captain America