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"Territori d'ombra"

"Territori d'ombra"

Territori d'ombra

16.03.2001 - Autore: Luca Perotti
Tolmezzo, un piccolo paese incastonato tra gli assopiti Monti della Carnia nasconde aberranti perversioni esercitate ai danni dei bambini. Il Geometra Simeoni rivolge le sue morbose attenzioni sessuali sulla figlia di una coppia damici i quali, nutrendo in lui cieca fiducia e non avendo tempo di occuparsi della piccola, non esitano ad affidargliela. Simeoni è un cosiddetto pedofilo dolce ovvero colui che considera i bambini sessualmente maturi affinché il rapporto sfoci addirittura nel contatto fisico. Quando viene arrestato per atti di libidine dichiara di essere veramente innamorato della figlia dei suoi furibondi amici, sostenendo persino di essere ricambiato, mentre la bambina, trascurata colpevolmente dal padre e dalla madre, cercava solo una gratificazione affettiva che sopperisse allassenza quotidiana dei suoi. Ma cè di peggio a Tolmezzo. La pedofilia alimenta un orripilante traffico di materiale pornografico e di prostituzione di minori gestito dal laido criminale Dolbecco che ha creato nella sua villa denominata La casa delle cento finestre un vero e proprio mercato di bambini. Tra i piccoli seviziati cè anche Angelo, spinto sullagghiacciante sentiero della prostituzione addirittura dai genitori che lo sfruttano per incassare il denaro delle prestazioni. A smascherare lorrendo affare ci sono Luca, un quarantenne che porta con sé la lacerante memoria di uninfanzia distrutta dalle attenzioni pedofili del padre; e Margherita, un magistrato trasferitosi a Tolmezzo in seguito ad un atroce avvertimento mafioso che ne ha segnato la psiche. La collaborazione del procuratore capo, Franz, è rivestita di inquietante ambiguità. Egli ha infatti un legame con Dolbecco dal quale è ricattato e per il quale non esita non solo a coprirne la fuga ma anche ad uccidere Luca che ne ha finalmente smantellato i traffici. Proprio il sacrificio di Luca, comunque, fornirà a Margherita la prova della connivenza di Franz.   Il commento Lintento di Territori dombra è quello di risvegliare il senso morale degli spettatori attorno ad un tema di stretta attualità; un fenomeno dilagante che avviene, purtroppo, persino tra le mura domestiche. Per non parlare degli orribili traffici che si nutrono delle patologiche pulsioni di individui senza scrupoli. Tale specifico obiettivo necessitava di una regia che mostrasse realisticamente i caratteri del problema e conducesse, come effettivamente fa, unesauriente ricognizione senza scadere nellinutile scabrosità. Niente scene esplicite, ovviamente, ma una regia delicata che, descrivendo lo strazio dei piccoli mediante immagini complementari, induce, per contrasto, alla distruzione psichica di chi non ha voce e coraggio per esprimere la sconcezza dei mostri che, dopo averli tormentati fisicamente, continuano a divorargli lanima. I ritmi coincidono con quelli della fiction; i personaggi principali, Luca e Margherita, indossano il velo del loro tragico passato e ricordano che oltre a prevenire bisogna anche curare per restituire le vittime alla serenità irrimediabilmente compromessa.   In sintesi Un invito alla riflessione su uno dei crimini peggiori compiuti dallessere umano.   Il giudizio Conciso e pedagogico.  
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