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Terra di confine
Dopo il grande successo del pluripremiato "Balla coi lupi" (Dances with wolves, 1990), e soprattutto dopo le recenti disavventure al botteghino e presso la critica, Kevin Costner è tornato a dirigere ed interpretare un western.
12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Open Range, Usa, 2003,
Di Kevin Costner; con Robert Duvall, Kevin Costner, Annette Benino, Michael Gambon, Michael Jeter, James Russo.
Ci troviamo nella vecchia frontiera americana, pochi anni dopo la fine della guerra di secessione. L'allevatore nomade Boss Spearman (Robert Duvall) ha radunato con se un piccolo gruppo di uomini con cui da anni conduce la propria mandria in giro per le praterie americane; il suo gruppo è composto da giovane Button (Diego Luna), dal bonario Mose (Abraham Benrubi) e soprattutto da Charlie Waite (Kevin Costner), suo fedele braccio destro, pistolero tormentato da un oscuro passato. Quando un branco di feroci allevatori uccide Mose e ferisce gravemente Button per cacciare i nomadi dalle terre ritenute ingiustamente proprie, a Spearman e Waite non resta che affrontare il gruppo di malviventi anche a costo della propria vita. Nella città in cui avverrà la resa dei conti Waite conosce però la bella Sue Barlow (Annette Bening), che sembra portare nel suo cuore ancora un briciolo di speranza
Dopo il grande successo del pluripremiato "Balla coi lupi" (Dances with wolves, 1990), e soprattutto dopo le recenti disavventure al botteghino e presso la critica, Kevin Costner è tornato a dirigere ed interpretare un western. Ebbene, fin dalle primissime scena la scelta è subito apparsa più che convincente: "Terra di confine" si rivela infatti fin dall'inizio un film che coniuga con indubbia efficacia sia l'ariosa classicità del western di Ford e Hawks, sia il cupo revisionismo pessimista di grandi autori come Peckinpah o Eastwood. Film capace di concedersi un ritmo narrativo epico e del tutto coerente nel suo crescendo drammatico, il lungometraggio ha dalla sua una messa in scena stringata ed insieme fluida, realistica ed avvincente insieme; con pochissimi tratti Costner ricostruisce un paesaggio spoglio ma significativo, ed incornicia il tutto con la bellissima fotografia dell'esordiente James Muro. Basandosi su una sceneggiatura molto attenta concedere allo sviluppo dei personaggi la necessaria importanza, senza però perdere mai di vista lo sviluppo narrativo della vicenda, Costenr dirige con mano sicura un film difficile, intenso, recitato come meglio non si potrebbe dal duo di protagonisti: già, perché la coppia Duvall-Costner, oltre a rimandare direttamente a tante coppie mitiche dalla stoia del cinema western, si concede la possibilità di sondare e sviluppare con piena autorevolezza due personaggi davvero "forti", capaci di destare nello spettatore emozione ed empatia, pur essendo protagonisti di una pellicola così lontana dal gusto odierno degli spettatori. "Terra di confine" non è infatti un film semplice da analizzare, affascinante forse proprio per questo suo essere un'opera un po' fuori posto in un periodo di cinema dove tutto sembra magniloquente, surriscaldato, adrenalinico. Questo western è invece fluente, crepuscolare, violento ma non compiaciuto. Pieno merito dunque al suo autore, che una volta tanto è tornato a sorprenderci in positivo.