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Swimming pool

Presentato all'ultimo festival di Cannes il nuovo film del talentuoso regista francese Francois Ozon.

Swimming pool

12.04.2007 - Autore: Elena Dal Forno
Di Francois Ozon con Charlotte Rampling e Ludivine Sagnier   "Non chiedetemi del film, chiedetemi di me, perchè questo film è come un autoritratto per un pittore".   Così dichiara Francois Ozon, giovane regista francese di "Swimming Pool", il suo ultimo film che arriva dopo il successo fatto registrare lo scorso anno da "Otto donne e un mistero". "Si tratta di un autoritratto spiega il regista perchè in questo film mostro il mio processo creativo. Posso fare un film all'anno perchè la mia testa è piena di idee, ma ciò che conta davvero è il desiderio che si ha dentro e questo deve durare almeno sei mesi-un anno". Un film dunque sul desiderio, più o meno nascosto, e sulla capacità di immaginare la realtà trasfigurandola a proprio piacimento. Ozon è un suggeritore nascosto dietro alla macchina da presa, un cercatore di illusioni creative che fa desiderare ad ognuno dei suoi personaggi ciò che non ha.   La scrittrice inglese Sarah Morton (Charlotte Rampling) che forse ha bramato il suo editore John Bosload (Charles Dance) ha bisogno di quiete per ritrovare l'ispirazione e forse desidera uscire dallo stereotipo di scrittrice di gialli. Si reca allora in Francia, nella villa con piscina di Boslod, ma qui, a sconvolgere la pace della campagna arriva la sedicenne figlia-seduttrice dell'editore, Julie (Ludivine Sagnier). Inizia un rapporto conflittuale tra le due donne fatto di sguardi, gelosie, curiosità, lasciate però all'intuizione dello spettatore che spera che prima o poi accada il famoso "colpo di scena".   Ma qui non accade nulla, al contrario di "Sotto la sabbia" dove Ozon si mostrava maestro nel tramare passioni e intrighi. Nemmeno un omicidio consumato proprio ai bordi della piscina sconvolgerà in qualche modo il legame tra le due donne. Ma che relazione hanno queste due? Amicizia? Gelosia? Morbosità? Curiosità? Che cosa cerca l'anziana inglese nella giovanissima francesina sempre in topless a bordo vasca? Forse una nuova ispirazione - scriverà infatti un "romanzo del tutto nuovo e che sorprenderà i critici" forse la gioventù perduta, forse la verità che Julie si diverte a mascherare e la mente di lei a trasfigurare?   Ozon ci lascia senza rivelazioni fino alla scena finale: ognuno desidera ciò che non ha e solo così è in grado di creare. Ma non c'era bisogno di tutta questa messa in scena per arrivare a dirlo e nonostante il film resti gradevole (anche se a tratti ridicolo) non riesce a provocare nessuna emozione nello spettatore se non qualche risata o qualche pruderie mentre la macchina da presa scorre lungo le curve della francesina Sagnier che non a caso Ozon ha eletto a sua musa.    
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