

NOTIZIE
Spileberg e Cruise
Intervista a Spileberg e Cruise

26.09.2002 - Autore: Ludovica Rampoldi
Signor Spielberg, oltre alla sua visione del futuro, sembra molto cambiata anche la sua percezione dellinfanzia. In A.I. cera un bambino abbandonato dalla madre, in Minority Report cè un figlio che scompare misteriosamente. Come vive linfanzia tradita, perduta?
SS: Sono padre di sette figli. Da una parte sono ottimista, ma dallaltra so che li devo proteggere. I miei film sono imperniati sulle mie paure, e la paura più grande è quella di perdere i miei figli.
Sembra che ci sia stata una svolta cupa nella sua carriera.
S.S: Con letà sono diventato più realista sulla natura del mondo. Non ho più voglia di raccontare storie devasione. Sono in una fase sperimentale, in cui sperimento soprattutto su me stesso. Un tempo facevo i film pensando al mio pubblico, ora sono più concentrato sulle mie impressioni. Beh, anche se con Indiana Jones IV ci sarà un ritorno alle origini
Come giudicate la politica dello Strike First - colpire preventivamente, come sta per fare Bush con Saddam? E qualcosa che ricorda molto il precrimine.
SS: Lundici settembre ci ha dato un segnale molto forte e inquietante: nessuno è invulnerabile, nessuno è al sicuro. E lì non è stata colpita solo lAmerica: cerano persone di 38 nazionalità allinterno delle Torri. In questi casi credo sia necessario prevenire per far sì che niente del genere possa più capitare. La politica di Bush è solida e basata sulla realtà: sradicare il terrorismo ovunque si trovi. Le informazioni dellIntelligence dicono che in pochi mesi Saddam potrebbe disporre di unarma atomica: se tutto ciò fosse vero, Bush avrebbe ragione.
T.C: Non sono a favore della guerra, ma la situazione è troppo complessa e articolata perché io possa avere unopinione precisa. Non possiedo le stesse informazioni di cui dispone Bush e il Pentagono. Comunque non parlerei di pre-crimine nel caso di Saddam, bensì di ripetuti crimini compiuti contro lumanità e contro il suo popolo.
Come sarebbe cambiata la percezione del film se Minority Report fosse uscito prima dell11/9?
S.S: E strano, ma ci sono delle sinistre coincidenze tra quello che è successo e il messaggio del nostro film. Non siamo dei precog ma, come loro, avevamo previsto alcune cose, come la completa e progressiva perdita di privacy. Dopo l11 settembre la gente sa che per permettere allFbi e alla Cia di prevenire il terrorismo deve rinunciare a una parte della propria riservatezza. La questione è: quanta privacy deve essere sacrificata in nome della sicurezza? E un tema molto forte che viene trattato nel film, ed è estremamente attuale. Il film ha ricevuto molti consensi anche perché dopo l11 settembre le persone si sono trovate a interrogarsi su come sarà il futuro.
A giudicare dal film, non troppo rassicurante.