NOTIZIE

Spenser Confidential, Mark Wahlberg e Netflix ci riportano ad Arma letale (Recensione)

Il nuovo film della coppia Mark Wahlberg / Peter Berg è un buddy cop che segue fedelmente la formula anni '80

Spenser Confidential

12.03.2020 - Autore: Marco Triolo
Il genere buddy cop, quello più classico possibile con i due detective che si odiano e poi si amano, e devono risolvere insieme un caso complicato, non è sopravvissuto molto al di fuori degli anni '80. Shane Black, con le sceneggiature di Arma letale e L'ultimo boyscout, ha perfezionato una formula preesistente (48 ore, Beverly Hills Cop) e l'ha portata al massimo splendore. È stato anche uno dei pochi a continuare su quella strada dopo il tramonto dell'epoca d'oro del genere, firmando ottime action comedy come Kiss Kiss Bang Bang e il recente The Nice Guys. Ogni tanto qualcun altro a parte lui ci prova: ricordiamo ad esempio Cani sciolti di Baltasar Kormákur, con Denzel Washington e Mark Wahlberg.

Nome che citiamo non a caso, dato che è al centro anche di Spenser Confidential, film arrivato da poco su Netflix che è anche l'ennesima collaborazione tra l'attore e il regista Peter Berg, dopo Lone Survivor, Deepwater – Inferno sull'oceano, Boston – Caccia all'uomo e Red Zone. Questa volta, Berg decide di guardare senza mezzi termini al cinema di Shane Black e confezionare un buddy cop che, al di là di qualche riferimento a “fake news” buttato lì quasi solo per fingere di aggiornare la formula, pare uscito dritto dall'epoca d'oro.



Questo non significa che Spenser Confidential sia memorabile come quei film. La formula è trita e ritrita e, se non siete Shane Black con la sua scrittura sopraffina, farete davvero fatica a rinnovarla. Il film di Berg non tocca vette troppo alte e non è memorabile come i suoi predecessori. Ma allo stesso tempo riprende quella formula con una voglia di divertirsi e divertire contagiosa. A firmare la sceneggiatura, tratta da un romanzo di Ace Atkins e Robert B. Parker, c'è anche Brian Helgeland, che ha scritto Mystic River, Man on Fire e un altro famoso Confidential, L.A. Confidential.

Wahlberg è in buona forma, supportato da un co-protagonista, Winston Duke, che ha voglia di dimostrare di essere pronto a esplodere (dopo Black Panther). Accanto a loro c'è un Alan Arkin ormai adagiato a fare il vecchio burbero dalla battuta pronta e dal cuore d'oro, ma come lo fa lui non lo fa nessuno. E poi c'è la comica Iliza Shlesinger, nei panni della ragazza del protagonista, a dare un tocco femminile a una formula tendenzialmente maschilista. Da Arma letale, Berg mutua l'idea di una famiglia che nasce dalla necessità di proteggersi l'un l'altro.



Ma ovviamente saltano all'occhio anche altre similitudini: ci sono due protagonisti, uno bianco e uno nero come da programma, che si ritrovano a indagare su una cospirazione che coinvolge individui potenti e intoccabili. Ci sono gli scambi di battute fulminanti, l'umorismo che stempera i momenti più drammatici. La sete di giustizia che spinge il singolo ad affrontare un esercito di avversari. E poi ci sono gli stunt fatti come si deve, fisici come una volta.

Pur sgonfiandosi un po' in un finale troppo frettoloso e sempliciotto, Spenser Confidential si lascia guardare con grande piacere, e rappresenta un appuntamento imperdibile per chi sente la mancanza di questo tipo di film. Soprattutto in questo momento storico, Spenser Confidential equivale a due ore di sano intrattenimento. Un dato da non sottovalutare.