NOTIZIE

Solo per vendetta - La nostra recensione

Nicolas Cage continua nella sua ricerca del B-movie perfetto. Temiamo sarà ancora lunga...

Solo per vendetta - Nicolas Cage

30.08.2011 - Autore: Alessandro De Simone
Una cosa è certa: quest’uomo ci fa lavorare almeno quanto lui. Dopo “Drive Angry 3D”, probabilmente il suo miglior film da anni a questa parte, e il mancato cartellino per “L’ultimo dei templari”, rieccoci a parlare di Nic Cage, giusto ieri in quel di Bernalda per festeggiare le nozze della cugina Sofia Coppola, e da venerdì sugli schermi italiani in “Solo per vendetta”. Per ora solo su quelli italiani, peraltro, perché Seeking Justice”, diretto da un mestierante di buon talento come Roger Donaldson, dovrebbe approdare direttamente sugli scaffali dell’home video negli Stati Uniti.

Nicolas Cage mascherato in una scena

Da noi invece è impensabile mettere Cage in un angolo (chi scopre la citazione non vince niente) e quindi eccolo qui, professore in un liceo pubblico di New Orleans con una bellissima moglie musicista (January Jones) che una sera viene violentata e pestata quasi a morte da un delinquente. Mentre lei lotta tra la vita e la morte, il prof viene avvicinato da un Faust della legalità, con le fattezze di Guy Pearce, che gli promette che in cambio di un piccolo aiuto in futuro può far sparire dalla faccia della Terra l’uomo che ha violato la sua compagna. Cage accetta comprando due barrette dietetiche a un distributore automatico e lì comincia la sua odissea.

Cage insieme a Guy Pearce

Circa un anno fa è uscito sugli scaffali italiani un romanzo di Paola Barbato, sceneggiatrice di Dylan Dog tra le altre cose, dal titolo “Il filo rosso”, con una trama non dissimile nell’assunto di base, ovvero la giustizia fatta dalla gente che ha subito un dolore. Io ti ammazzo quello che ha violentato tua moglie, tu quello che ha sgozzato mio zio, nessuno può collegarci, un lavoretto pulito. Un assunto inquietante e pericoloso di cui Donaldson si preoccupa solo superficialmente, lasciando campo aperto a Cage che stavolta non riesce però a salvare una sceneggiatura farraginosa. Tra un inseguimento, una sparatoria e un finale tutt’altro che rassicurante politicamente e moralmente, nonostante l’ultima scena che omaggia “I tre giorni del Condor” di Sydney Pollack (che qualcuno mi perdoni per averlo citato riferendomi a questo film, ma è vero), “Solo per vendetta” fila via abbastanza stancamente e senza troppe emozioni, sebbene ci costringa a farci una domanda che non fa piacere: al suo posto tu cosa avresti fatto? La risposta potrebbe non piacere a nessuno, meno male che c’è Nicolas Cage che si carica sulle spalle le responsabilità della società moderna.

Solo per vendetta” uscirà in Italia il 2 settembre, distribuito da Eagle Pictures.

Per saperne di più:
Guardate il trailer
Top Five: I capelli di Nicolas Cage