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Simpatico da svenire

Abbiamo incontrato un George Clooney in gran forma che è a Roma in veste di protagonista del film di Soderbergh "Solaris".

Confessions

13.04.2005 - Autore: Terry Marocco
Maglione a collo alto nero, capello brizzolato e sorriso smagliante, George Clooney si presenta ai giornalisti in versione ragazzone della porta accanto. Simpatico da svenire. Accanto a lui, in maglione nero e occhialini da intellettuale, il regista, premio Oscar, Steven Soderbergh in versione professore di Harvard, molto meno simpatico. Sono a Roma per presentare il loro nuovo film «Solaris», rifacimento più noioso e meno poetico di quello di Tarkovskij. George Clooney non è solo in veste di protagonista del film di Soderbergh, ma presenta il suo esordio nella regia con «Confessioni di una mente pericolosa», la storia di Chuck Barris leggendario showman e assassino della Cia.   «Lei sta diventando lattore più censurato di Hollywood, come mai?» Clooney sbatte gli occhi sorpreso: «Veramente è stata un operazione di marketing della Fox, Solaris è stato vietato, ma in fondo appariva solo il mio sedere nudo». La giornalista continua a dirgli che lui è il più censurato, e allora George commenta: «Ma non è che la vostra collega ha fumato prima di venire qui?». Simpatico da svenire. Soderbergh risponde con tono garbato e lento come se facesse un dettato a una terza media di quelle non brillanti. Perché ha deciso di fare questo film? «Ritengo che sono i film che scelgono noi. Dopo «Oceans Eleven», volevo fare una cosa provocatoria, di quelle che non si digeriscono subito. Ma in America bisogna stare attenti a non farlo troppo spesso, sennò non ti danno più i soldi». In effetti, in America, «Solaris» non ha avuto grande successo. Il suo prossimo progetto è di girare il seguito di «Oceans Eleven» qui a Roma.   Il futuro per George Clooney, invece, cosè? «Il futuro è adesso. Il film vuol anche far riflettere sulla seconda possibilità, che qualche volta la vita ti dà. Se rifarei gli stessi errori? Guardando a dove sono arrivato adesso, e onestamente adesso è il momento migliore della mia vita, posso dire che ho fatto tantissimi errori, ma che se sono arrivato fin qui va bene così». E il rapporto con il pubblico, con il quale non sempre si riesce ad essere in sintonia? «La domanda è sempre la stessa quando si affronta una nuova impresa: dobbiamo soddisfare il pubblico senza farlo pensare o alzare gli standard? Mi ricordo quando presentammo la puntata pilota di E.R. Non venne capita subito dai produttori, che ci urlarono -cosa avete fatto con i nostri soldi- noi andammo avanti e fu il grande successo che tutti conoscono».   Fine della conferenza, tutti si alzano per vederlo più da vicino quando una giornalista(?) con tanto di gonna e tacchi a spillo gli sviene davanti. Troppa emozione. E lui cosa fa? La soccorre solertemente, meglio che in un episodio di E.R. E mentre le altre colleghe muoiono dinvidia, borbottando come la volpe alluva, che in fondo il suo sedere dal vivo sembra un po più floscio che sul video, George per rianimarla le prova tutte, tranne la respirazione bocca-bocca. Simpatico. Da svenire.  
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