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Sahara

Un divertente adventure-movie diretto dall'esordiente Breck Eisner. Sul set nacque la storia d'amore tra Matthew McConaughey e Penélope Cruz

Sahara

21.04.2005 - Autore: Adriano Ercolani
Regia di Breck Eisner
con Matthew McConaughey, Penélope Cruz e Willian H. Macy.

L’avventuriero Dirk Pitt (Matthew McConaughey) ed il suo fido amico Al (Steve Zahn) sono da sempre alla ricerca dell’oro contenuto in un leggendario battello della guerra civile americana, che è riuscito a navigare l’Atlantico fino a perdersi in Africa lungo il fiume Niger. Nella sua scatenata caccia al bottino Pitt si imbatte nella bella dottoressa Eva Rojas (Penélope Cruz), che vuole recarsi nel Mali per scoprire le cause di una pericolosa epidemia che si sta propagando in tutto il continente. Tra mille pericoli, pericolosi tranelli e corse sfrenate per scappare all’esercito del dittatore del Mali, i tre riusciranno a raggiungere i rispettivi obiettivi, che sono entrambi correlati con i loschi traffici dell’industriale Yves Massarde (Lambert Wilson). Ad aiutare i nostri beniamini invece si troveranno l’ammiraglio Sandecker (Willian H. Macy) e l’agente della C.I.A. Carl (Delroy Lindo).  

Mega-produzione da 130 milioni di dollari di budget, questo adventure-movie tratto dall’omonimo best-seller di Clive Cussler è stato affidato all’esordiente Breck Eisner, salito alla ribalta della celebrità per essere stato scelto a sorpresa da Steven Spielberg per dirigere la serie televisiva “Taken”. Il novello cineasta ne ha tirato fuori un film che di certo non rimarrà nella storia del genere, ma che neppure sfigura troppo, impostato secondo un’idea di cinema che sembra guardare più al passato che avanti. “Sahara” strizza infatti l’occhio al cinema d’avventura classico -  quello che vedeva nei panni dell’eroe attori come Erroll Flynn o successivamente Burt Lancaster,  tanto per intenderci – adatto al pubblico familiare, semplice e divertente da consumare, soprattutto poco impegnativo. C’è il dongiovanni guascone di turno, c’è la spalla comica, c’è cattivo spietato, soprattutto c’è la bella da salvare. Il ritmo indiavolato della pellicola riesce in qualche modo a far passare in secondo piano gli enormi buchi di logica della sceneggiatura ed i soliti personaggi stereotipati. Grazie a questa fluidità il lungometraggio si segue con una discreta dose di simpatia, leggero ed inoffensivo come un semplice prodotto di intrattenimento; gli attori protagonisti sono tutti abbastanza simpatici e fotogenici da risultare adeguati alle rispettive parti; se poi la produzione riesce a concedersi anche il lusso di caratteristi di supporto come William H. Macy e Delroy Lindo, allora il gusto nel partecipare all’otto volante messo su da Eisner e soci aumenta notevolmente. Con “Sahara” si ha in alcuni momenti la sensazione solleticante di essere di fronte ad un vecchio pop-corn movie che non vuole stupirti con la sua overdose di adrenalina ed effetti speciali, ma semplicemente ad un film che vuole intrattenerti per due ore. Certo non è molto, ma il tentativo sembra sincero, e poi non ci si annoia.

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